La Finanziaria regionale deve vedere la luce entro la fine dell’anno e anche se si procede a rilento la maggioranza non sembra intenzionata ad andare ad esercizio provvisorio. Mentre si consumano gli scontri a colpi di voto segreto, il Presidente della Regione, a margine dell’evento al Marina Yachting risponde proprio sul clima che si respira all’Ars “Il primo atto parlamentare che il Governo presenterà a gennaio, riguarderà il voto segreto. Sarà un provvedimento di modifica regolamentare che predisporremo e proporremo d’accordo con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Si tratterà di un articolo unico nel quale si regolamenta il ricorso al voto segreto riconducendolo ai principi che caratterizzano questa esigenza nel regolamento della Camera o del Senato, cioè motivi di coscienza, e della libertà personale” ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo all’incontro “Noi, il Mediterraneo” organizzato dall’Autorità portuale al Palermo Marina Yachting.
Una soppressione già concordata in vertice di maggioranza
Si tratta di un provvedimento soppressivo già concordato in sede di vertice di maggioranza ma poi rinviato ad un momento successivo alla Finanziaria per non incidere troppo sui già stretto tempi d’aula ed evitare di avvelenare il clima già difficile.
Voto segreto praticamente su tutto
“In Sicilia – ha aggiunto Schifani – ci confrontiamo con un regolamento parlamentare nel quale il voto segreto può essere chiesto su tutto. Si tratta di una pratica che spesso schiavizza il Governo, a favore di chi vuole far sentire le proprie ire e scaricare proprie tensioni che non hanno nulla di politico a volte”.
“Sarà una modifica chirurgica – ha concluso Schifani – ma non so se il provvedimento passerà. Comunque è mio dovere farlo. Io la presenterò pur sapendo che si potrebbe verificare il caso pirandelliano che la norma sul voto segreto venga bocciata con il voto segreto. Ma è giusto che la politica si assuma le proprie responsabilità”.






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