Il 202ì6 sarà l’anno dei termovalorizzatori. La sfida è quella di permettere l’inizio dei lavori entro la fine dell’anno o al massimo all’inizio del 2027 per poterli avere funzionanti nel 2028.
E’ uno dei temi affrontati dal Presidente della Regione nel bilancio dei primi tre anni di governo tratto durante gli auguri di fine anno nella giornata di ieri. Una occasione per mostrarli, questi termovalorizzatori, grazie a due immagini di rendering realizzate dalla società che si sta occupando dei progetti esecutivi e degli studi finali di fattibilità
“A febbraio i progettisti dovrebbero consegnarci lo schema orientativo affidabile degli impianti. Si tratta di due infrastrutture che miglioreranno la qualità della vita dei siciliani perché garantiranno più igiene, meno discariche e meno infiltrazioni da parte della criminalità organizzata” ha detto Schifani mostrando il rendering.

Come sarà il termovalorizzatore di Palermo
I due termovalorizzatori e il mega appalto
Gli impianti di termovalorizzazione che saranno costruiti in Sicilia è ormai noto che saranno due e che entreranno in funzione nel 2028.
L’appalto attualmente in corso e che dovrebbe chiudersi fra due mesi riguarda la progettazione di fattibilità tecnico-economica (Pfte), il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, la redazione della relazione geologica e del piano economico-finanziario (pef) di massima. Per completare questa fase dalla la firma di oggi il raggruppamento di aziende vincitrice avrà 150 giorni di tempo. Perm questa fase la spesa è di quasi 22 milioni di euro.
L’anno della gara per la costruzione, avvio dei lavori dopo l’estate
La fase successiva sarà quella che permetterà di mandare in gara la costruzione vera e propria con avvio dei cantieri prevista nel settembre del 2026 e tempi di realizzazione di 18 mesi dunque con consegna di opere finite nella primavera del 2028 ed avvio degli impianti previsto entro giugno 2028
Dove sorgeranno e quanto costeranno

Come sarà il Termovalorizzatore di Catania
Sorgeranno uno a Palermo e uno a Catania rispettivamente nel sito di Bellolampo che già ospita la più grande discarica pubblica siciliana, e nell’area industriale della città Etnea. Costeranno complessivamente 800 milioni di euro con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e saranno interamente pubblici. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt.
Caratteristiche degli impianti
I due impianti sorgeranno a Bellolampo, a Palermo, e nell’area industriale di Catania, siti già individuati dal Piano regionale dei rifiuti. Il primo servirà in totale 2,31 milioni di abitanti delle province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta; il secondo 2,53 milioni di abitanti delle province di Catania, Messina, Enna, Ragusa e Siracusa. La capacità di trattamento di ciascun termovalorizzatore sarà di 300 mila tonnellate annue di “combustibile solido secondario Css”. La potenza elettrica installata di 50 megawatt elettrici con un’energia ceduta in rete di circa 200 mila megawatt orari.
Il sistema integrato
Inoltre, i termovalorizzatori saranno integrati in un sistema di raccolta e trattamento di rifiuti secondo il piano regionale di gestione che prevede, per la chiusura del ciclo, il 65% di recupero di materia entro il 2030, il conferimento massimo in discarica del 10% entro lo stesso anno, 16 impianti pubblici di selezione, recupero e raffinazione di materia, 31 impianti di compostaggio e 24 biodigestori.






Commenta con Facebook