Un documentario prodotto dalla televisione svizzera di lingua italiana RSI illustra uno scenario in cui un’eruzione dei Campi Flegrei potrebbe seppellire Napoli sotto 30 metri di cenere.

Secondo gli esperti consultati, un evento del genere avrebbe effetti devastanti non solo nel Sud Italia ma anche in altre aree dell’Europa. Questa visione contrasta nettamente con quella della Protezione Civile italiana, che ha tradizionalmente descritto le potenziali eruzioni come di entità media e relativamente controllabili, pur riconoscendo la necessità di monitorare la situazione. Il documentario, intitolato Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa, è disponibile per la visione anche su YouTube.

Secondo il reportage i Campi Flegrei sono come una enorme pentola in ebollizione: “Alcuni scienziati ritengono che i Campi Flegrei siano responsabili della scomparsa dell’uomo di Neanderthal, 40 mila anni dopo ci sono segnali di risveglio, la catastrofe potrebbe avvenire in qualsiasi momento”.

A proposito, invece, dello sciame sismico che sta interessando la zona, con scosse chiaramente percepite dalla popolazione, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ha affermato: “È tutto sotto controllo”. Il primo cittadino ha parlato di “fenomeni ciclici che si ripetono” e “che chiaramente incidono sulla psicologia delle persone, ma non impattano sulla sicurezza né abitativa né delle infrastrutture”. Il sindaco ha anche aggiunto: “Stiamo andando avanti con il piano previsto dal decreto con le verifiche sismiche anche dell’edilizia privata insieme al dipartimento della Protezione civile nazionale”.

Cosa sono i campi flegrei?

Il nome “Campi Flegrei” si traduce letteralmente in “campi ardenti” e si riferisce all’attività geotermica e vulcanica evidente nell’area in cui si trova, una delle zone vulcaniche più vaste e complesse del mondo, con oltre 40 crateri e edifici vulcanici, compreso il famoso vulcano Solfatara.

Questo sistema vulcanico è di tipo calderico, il che significa che è caratterizzato da un’enorme caldera formatasi in seguito a diverse eruzioni esplosive nel corso dei millenni. Queste eruzioni hanno prodotto significative quantità di cenere e materiale piroclastico, plasmando il paesaggio circostante. Una delle eruzioni più note dei Campi Flegrei è stata l’eruzione delle Minopoli, che risale a circa 40.000 anni fa.

Nonostante non si siano verificate eruzioni maggiori in tempi storici, l’area è costantemente monitorata a causa del suo elevato rischio vulcanico. Movimenti del suolo (bradisismo) e piccole emissioni di gas sono comuni, e rappresentano segnali della persistente attività sottostante. I Campi Flegrei sono anche un’attrazione turistica popolare, offrendo ai visitatori la possibilità di osservare da vicino fenomeni naturali come fumarole e sorgenti termali.