Giochi fatti anche nel Pd in vista delle elezioni europee. Quando manca una settimana alla presentazione delle liste che dovranno essere depositate entro giorno 1 maggio, il Partito Democratico presenta ufficialmente le sue scelte.

A guidare la lista sarà la segretaria Elly Schlein che ha scelto di non mettere, però, il suo nome nel simbolo. A farle spazio è la segreteria siciliana nel ,collegio isole. Dunque, dopo la Schlein, saranno cinque i candidati siciliani lasciando spazio a due sardi.

I nomi dei candidati

In lista dunque, dopo la segretaria nazionale ci saranno: Antonio Nicita, Lidia Tilotta, Pietro Bartolo, Maria Flavia Timbro e Giuseppe Lupo. A presentarlo ufficialmente oggi a Palermo è stato il segretario regionale, Anthony Barbagallo, nel corso di una conferenza tenuta nella sede del Pd Sicilia a Palermo.

La scelta di non mettere il nome

Parallelamente la segretaria nazionale spiega le scelte fatte a livello complessivo  “Noi abbiamo approvato in Direzione delle liste meravigliose perché sono aperte a personalità della società civile che per la loro competenza rappresentano le battaglie per l’Europa che vogliamo e nel contempo tengono insieme le migliori energie del partito. E’ la prima volta che si fanno le liste con un metodo nuovo che archivia il manuale Cencelli. E per tenere il partito unito le abbiamo fatte insieme alla minoranza: non ci sono state scene traumatiche o notti dei lunghi coltelli, sono state approvate all’unanimità” ha detto questa mattina in una intervista a “Il Corriere della Sera” la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein che poi sul fatto di non aver messo il proprio nome sul simbolo del partito ha spiegato “Io credo che sia positivo che siamo l’unico partito che discute in chiaro: non c’è qualcuno che si chiude in una stanza e decide. Io ho ascoltato il dibattito di questi mesi sulla mia candidatura, ho ascoltato quello sulla proposta del simbolo. E mi è sembrato che il modo migliore per rafforzare questa squadra e spingere il partito più in alto fosse quello di correre anche io, mentre l’altra proposta mi è parsa divisiva e l’ho accantonata. Io ascolto sempre e poi da segretaria mi prendo la responsabilità di fare le scelte che ritengo più utili ed efficaci per questo progetto collettivo”.

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