“Il 7 luglio, data in cui scadrà la convenzione tra la Regione Siciliana e il Bambin Gesù di Roma per la cardiochirurgia pediatrica di Taormina, è ormai alle porte. La struttura è un’eccellenza da tutelare, pertanto facciamo appello all’assessore Razza per fare ciò che occorre per non disperdere le professionalità acquisite e per mantenere le esperienze dello staff medico che vi opera”.

Lo affermano la capogruppo del M5S all’Ars Valentina Zafarana e il deputato 5stelle Antonio De Luca, componente della commissione Sanità a palazzo dei Normanni, in vista della cruciale data in cui si deciderà il futuro della cardiochirurgia pediatrica.

“Ai genitori dei piccoli pazienti – affermano i deputati – occorre dare garanzie. Per cui, indipendentemente dalle scelte che saranno assunte, si richiede massima fermezza affinché non vi sia in nessun caso l’interruzione del servizio e non si disperda questo gruppo di professionisti che negli anni ha ormai acquisito un bagaglio di esperienze che va assolutamente valorizzato”.

E’ solo l’ultimo atto dell’attenzione targata 5 stelle alla sanità. Appena ieri i pentastellati avevano bocciato senza appello la rete ospedaliera siciliana, o almeno la bozza, ricevendo una tirata d’orecchie dall’assessora Razza che parla di valutazioni fatte senza ancora conoscere la rete  edi risposte che arriveranno nelle sedi opportune a iniziare dalla commissione sanità anche per spegnere le polemiche.

Ma lo scontro sui temi della sanità è a tutto tondo e travalica i confini della Sicilia. Si consuma, infatti, anche all’interno del governo gialloverde dove non sembra esserci accordo su temi importanti come i vaccini. Il neo ministro alla sanità Giulia Grillo, infatti, stoppa apertamente il vice premier Salvini per il quale i vaccini sono praticamente inutili o almeno lo è l’obbligo che impedisce la frequenza scolastica ai non vaccinati. Una deriva anti vaccinista della quale in passato sono stati accusati proprio i grillini che invece viene stoppata da un ministro pentastellato.

La revisione del decreto che obbliga i genitori a vaccinare i proprio figli sarà comunque rivisto anche se Di maio para di strumenti diversi per garantire la copertura vaccinale. un tema, questo, veramente caldo visto che l’altr vice premier dice poi “ognuno ha la sua idea e posizione sui vaccini” mentre dalla Lgea si parla di polemica pretestuosa.

“Affermazioni gravi che rischiano di riportare l’Italia indietro di un secolo: sono certo che il premier Conte ed il ministro della salute Giulia Grillo interverranno per ripristinare la verità sull’utilità dei vaccini obbligatori” dice invece Antonio Saitta, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e della Province autonome, commentando le dichiarazioni del ministro Salvini sulla presunta inutilità o pericolosità di dieci vaccini obbligatori.

Saitta ha ricordato come “nell’ultimo anno tutte le Regioni italiane abbiano lavorato al piano vaccinale e per estendere l’obbligatorietà, ottenendo percentuali importanti che hanno garantito maggiore sicurezza alla popolazione”.

Da Palermo interviene anche il deputato Giorgio Trizzino già direttore sanitario dell’Ospedale dei Bambini “A proposito di vaccini, concordo con quanto dichiarato dal Ministro della Salute Giulia Grillo, ma voglio anche ricordare quanto ho già affermato in campagna elettorale e cioè che scienza e medicina si devono basare esclusivamente sulle evidenze scientifiche. Quindi coloro che cavalcano l’idea che il vaccino sia un optional e non una necessità per la salute individuale e collettiva e che si possa affidare la sua attuazione a una decisione personale legata al rispetto di una presunta ‘libertà di scelta’, come ha asserito il Ministro dell’Interno, dimostrano di non conoscere né riconoscere quale ruolo rivoluzionario abbia giocato, nella lotta alle malattie infettive, l’introduzione della pratica vaccinale. I pregiudizi sui pericoli legati alle vaccinazioni e i ritardi sull’attuazione del piano che ne autorizza l’obbligo per la popolazione scolastica non hanno ragione di essere. Serve invece un’adeguata e corretta informazione, un’alleanza conoscitiva senza preconcetti e pregiudizi, per non sprecare le opportunità che la medicina offre oggi a tutti per la tutela della salute. Medicina e scienza non possono mai essere democratiche in quanto la verità in questi campi non è quella dettata dalla maggioranza degli esperti del settore o da asserzioni politiche”.