Autobus meno inquinanti, riqualificazione delle periferie, illuminazione pubblica e servizi di digitalizzazione dei processi amministrativi degli enti locali.

Questi gli ambiti a cui saranno destinati i 18 milioni di fondi europei riconosciuti dal Cipe alle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. I fondi saranno suddivisi in parti uguali ai tre Comuni siciliani, così come deciso nella Conferenza delle Regioni, che ha dato il via libera all’aumento dei fondi POC – Programma operativo complementare di azione coesione Città metropolitane 2014-2020 (quota di cofinanziamento statale del programma comunitario) destinati alla Sicilia, è scritto in una nota dell’Agenzia per la coesione territoriale.

I finanziamenti saranno rivolti ad interventi di digitalizzazione dei processi amministrativi dei Comuni e delle loro società in house (Agenda digitale metropolitana); alla riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche (illuminazione pubblica sostenibile); all’acquisto di nuovi mezzi pubblici eco-compatibili (scuolabus e mini bus elettrici per i centri storici o a chiamata in aree periferiche).

Il Programma operativo complementare al Pon Metro si prefigge di incidere rapidamente su alcuni nodi tuttora irrisolti che ostacolano lo sviluppo delle maggiori aree urbane del Paese.

La rimodulazione dei fondi con le nuove assegnazioni segue le polemiche sull’uso di altri fondi nazionali in Sicilia e in particolare quelli assegnati alla Regione per le infrastrutture. Una polemica forte fra il Ministro Toninelli e l’assessore Falcone con numeri profondamente diversi comunicati dalle due istituzioni

Inoltre i servizi di digitalizzazione si aggiungono ai fondi dell’agenda digitale che sono stati già parzialmente spesi in Sicilia e rispetto ai quali la Regione mostra un tasso di digitalizzazione di tutto rispetto. Sarà utile raggiungere le periferie e attivare servizi gratuiti o a basso costo per le comunità più piccole.

Rilevante anche l’uso che si farà di questi fondi per trasporti ecologici. Mentre a Bari ad esempio si è scelto l’acquisto di ecobus a Palermo l’amministrazione punta sul tram ma è incorso un dibattito non di poco conto

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