Vengono scarcerati Rocco Luca, il padre Salvatore e lo zio Francesco Antonio. I tre imprenditori di Gela hanno ricevuto un ordinanza di scarcerazione dal tribunale del riesame di Caltanissetta accogliendo il ricorso degli avvocati Flavio Sinatra, Alfredo D’Aparo e Tonino Gagliano.

I tre impresari gelesi sono indagati devono rispondere dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio e sono stati fermati lo scorso 1 luglio nell’operazione della Guardia di Finanza e dalla Dda “Camaleonte”. I magistrati del riesame hanno convertito le misure cautelari in nel divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa. Il riesame ha, inoltre, dissequestrato una dell’impero economico da 63 milioni di euro sequestrato durante l’inchiesta.

Si tratta dei beni acquistati prima del 1995 e quelli appartenenti ad altri quattro familiari accusati di riciclaggio e acquistati prima del 2002. Tutte le altre proprietà restano, invece, sotto sequestro tra cui il commissariato di Vittoria. Gli inquirenti ritengono che i Luca siano collusi con il clan Rinzivillo e con i clan catanesi e che il loro patrimonio sia in “odor di mafia”. 

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