Allerta nella regione cinese della Mongolia dopo che ieri, domenica 5 luglio, è stato segnalato un caso sospetto di peste bubbonica, scoperto a Bayannur, a nord – ovest di Pechino. Ne dà notizia la CNN.

Le autorità locali hanno emesso un allerta di livello 3 in tutta la città – popolazione: 1,67 milioni – il secondo più basso in un sistema a quattro, che resterà in vigore fino alla fine del 2020.

La peste, causata da batteri e trasmessa con punture di pulci e animali infetti, è una delle infezioni batteriche più letali della storia dell’uomo. Nel Medioevo uccise 50 milioni di persone in Europa.

La peste bubbonica, una delle tre forme della peste, provoca linfonodi dolorosi e gonfi, oltre a febbre, brividi e tosse.

Le autorità sanitarie di Bayannur stanno esortando la popolazione a prendere le precauzioni per ridurre al minimo il rischio di trasmissione da uomo a uomo. Inoltre, si è chiesto di evitare la caccia o il consumo di animali che potrebbero causare le infezioni.

Come riportato sul quotidiano China Daily, «al momento esiste il rischio che un’epidemia di peste umana si diffonda in questa città. La popolazione dovrebbe migliorare la propria capacità di autoprotezione e segnalare prontamente condizioni di salute anormali».

Le autorità di Bayannur, inoltre, hanno avvertito la cittadinanza di riferire eventuali scoperte di marmotte morte o malate, un tipo di scoiattolo che viene mangiato in alcune parti della Cina e nella Mongolia. Si ritiene, infatti, che la marmotta abbia causato l’epidemia di peste polmonare del 1911 che uccise circa 63mila persone nel nord-est della Cina.

Infine, la scorsa settimana due casi di peste sono stati confermati in Mongolia: due fratelli che avevano mangiato carne di marmotta.

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