“Lo screening volontario di stamattina ad Avola ha avuto una partecipazione troppo esigua rispetto alla popolazione scolastica avolese e, dunque, non può fungere da garanzia per affermare che le scuole avolesi siano sicure”. Lo affermano i consiglieri comunali di Avola, Fabrizio Alia e Francesco Tardonato, che, tornano a chiedere al sindaco, Luca Cannata, la chiusura delle scuole.

“Torniamo a ribadire al sindaco di Avola il nostro appello di emanare – dicono  i consiglieri comunali di Avola, Fabrizio Alia e Francesco Tardonato – una ordinanza, data la situazione straordinaria ed urgente di diffusione dei contagi, con cui disporre la didattica a distanza anche per le scuole dell’infanzia, elementari e medie, ancora per un’altra settimana. Il sindaco di Carlentini ieri ha già emanato il medesimo provvedimento e, di certo, la diffusione dei contagi ad Avola è di gran lunga peggiore”.

Secondo i consiglieri, la scelta  di riaprire le scuole è errata. “Da lunedì la Sicilia sarà – dicono Alia e Tardonato – zona rossa ma, incredibilmente, le scuole dell’infanzia, elementari e medie dovrebbero essere regolarmente aperte. Una scelta del Governo Nazionale insensata e assolutamente inopportuna, specie con una diffusione dei contagi talmente vasta come ad Avola o altre città del Siracusano”.

Tamponi a Siracusa

“Sono stato costretto a tornare indietro dopo aver fatto più di un’ora di fila per consentire a mio figlio di fare il tampone”. E’ la testimonianza fornita a BlogSicilia di un genitore di Siracusa che, stamane, si è recato insieme al figlio, un alunno di una scuola elementare, per essere sottoposto al tampone rapido con il sistema del drive in nell’area ex Onp di contrada Pizzuta, alla periferia nord di Siracusa.

“Sono stato avvicinato da alcune persone – racconta il testimone –  che credo fossero della Protezione civile e mi è stato detto di tornare indietro, in quanto nella giornata di oggi i test sarebbero stati effettuati solo per i docenti. Altri, come me, hanno fatto retromarcia, dopo quella comunicazione, eppure avevamo informazioni diverse”.