Terzo stop in tre giorni per la finanziaria regionale che attira solo attacchi e critiche oltre a un voto contrario alla maggioranza e adesso ad un parere negativo della principale commissione di merito

Il parere non vincolante della Commissione Affari istituzionali

“La commissione Affari istituzionali dell’Ars ha dato parere negativo alla manovra economica presentata dal governo regionale nella quale mancano misure sufficienti a rispondere alle reali esigenze dei cittadini, dei lavoratori e dei Comuni siciliani”.

Lo dicono il capogruppo Giuseppe Lupo ed il parlamentare regionale del PD Antonello Cracolici, componenti della commissione Affari istituzionali dell’Ars dove ieri sera è stato dato parere negativo alle parti di merito dei disegni di legge di Bilancio e di Stabilità. Al momento del voto, oltre ai rappresentanti dell’opposizione erano presenti in commissione solo due esponenti della maggioranza.

Si tratta soltanto dell’ennesimo stop ad una manovra che non ha pace. Ieri era stato bocciato il taglio delle pensioni dei regionali e in serata erano arrivati gli strali dell’ufficio studi e ricerche della Commissione bilancio aiq uale aveva risppsto l’assessore Armao

Gli attacchi delle parti sociali

E contro oggi arrivano anche gli attacchi del sindacato di sinistra “Rischiamo di avere una legge Finanziaria burocratica, fatta per obbligo, che non dà alcuna risposta positiva, e che rischia di subire in tempi brevi la scure della Corte dei Conti, vista l’imminenza del giudizio di parifica” dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.

“Da quello che emerge – aggiunge- ci sembra che si tratti di una finanziaria fatta di nulla e per giunta scritta sulla sabbia visto che non si basa su elementi approvati di rendiconto e propone solo tagli, soprattutto alla pubblica
amministrazione che andrebbe invece rafforzata per gestire i fondi in arrivo e gli eventuali progetti di sviluppo”.

Nulla su province ed Enti Locali

“Non c’è nulla sulle province- rileva il segretario della Cgil, che pur devono svolgere un ruolo importante come ente intermedio ““Ci sembra – osserva Mannino- che mentre si avvicina la fine del suo mandato il presidente Musumeci
preferisca non fare passi importanti. Eppure, ancor prima del Recovery Fund, ci sono da spendere i residui della programmazione europea e ci sono le riforme, senza le quali, un’azione politica non può definirsi tale. Parlo della pubblica amministrazione- specifica il segretario della Cgil- dell’energia, dei rifiuti, della formazione professionale,
della forestazione, per citarne alcune”.

Poco o nulla sulle stabilizzazione

Nulla di fatto anche sulle stabilizzazioni dei precari degli enti locali “per le quali- dice Mannino- basta un atto amministrativo”. Al Presidente della regione Mannino chiede di “uscire allo scoperto. Alla Sicilia- sottolinea- non
può bastare una finanziaria burocratica rivolta ai burocrati mentre si attende la parifica della Corte dei Conti. Un fine di legislatura dovrebbe suggerire coraggio – conclude – invece di quella che appare come una ritirata”.

L’Iter parlamentare della manovra prosegue dalla prossima settimana in commissione Bilancio, poi l’esame in Aula

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