Questa legge di stabilità non si può fare. E’ l’affondo del Movimento 5 stelle intenzionato ad alzare le barricate noostante alla norma sia legato l’accordo con Roma per spalmare in dieci anni il disavanzo regionale

Le critiche pentastellate

Una Finanziaria che ha poco o nulla a che vedere con la crisi Covid, con la tutela della salute e con i ristori alle imprese, piena di norme di carattere ordinamentale, alcune già peraltro riferite a disegni di leggi incardinati in commissione.

Senza rendiconto generale mancano le basi

Una finanziaria, soprattutto, che si basa, assieme al bilancio 2021-23, sul rendiconto del 2018, dal momento che quello del 2019 è stato ritirato in autotutela, dopo che la Procura della Corte dei Conti ha rilevato circa 300 milioni di euro di residui attivi che andavano cancellati.

Aspettare la parifica e poi riscriverla per intero

Per il M5S all’Ars “la Finanziaria, così com’è, non s’ha da fare” e per questo ha scritto a Micciché, chiedendo di riscriverla in attesa della parifica e del rendiconto 2019.

“Senza il rendiconto 2019 – dicono i parlamentari 5 stelle – è impossibile capire quali sono i saldi del bilancio, e non è ammissibile lavorare alla cieca”.

Bilancio e Finanziaria all’analisi di cinque commissioni

Da ieri, intanto, bilancio e legge di stabilità sono all’ordine del giorno di cinque commissioni parlamentari (Affari istituzionali, Bilancio, Attività produttive, Ambiente, Salute) che stanno entrando nel merito degli articoli della finanziaria per competenza. La road map tracciata la scorsa settimana dalla conferenza dei capigruppo prevede che i testi dovranno essere licenziati in tempi rapidi per consentire alla Bilancio di definire la manovra entro il 5 marzo, quando la manovra dovrebbe essere incardinata a sala d’Ercole, con l’inizio della discussione in aula previsto giorno 8 per il bilancio e giorno 9 per la legge di stabilità. Quindi già in ritardo rispetto agli accordi presi con Roma achese con un governo che non c’è più

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