• Un albero di mimose piantato per ricordare Piera Napoli davanti l’Agenzia delle Entrate a Palermo
  • La cantante palermitana uccisa un mese fa dal marito nel quartiere Cruillas
  • L’iniziativa di Pasquale Stellacci, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate
  • Celebrazioni anche a Caccamo dove la cittadinanza ricorda Roberta Siragusa, uccisa a 17 anni

Il femminicidio di Piera Napoli è avvenuto a poche centinaia di metri dalla sede centrale dell’Agenzia dell’Entrate a Palermo nel quartiere Cruillas.

Oggi è stato piantato un albero di mimose in memoria per ricordare e non dimenticare.

Un albero per ricordare la cantante uccisa dal marito

A Piera Napoli e alle donne che sanno cantare alla vita’: è il testo, riportato ai piedi di un albero di mimose, in memoria di Piera Napoli, la donna brutalmente uccisa dal marito nel quartiere di Cruillas a Palermo un mese fa, che il Direttore regionale dell’agenzia delle Entrate, Pasquale Stellacci, ha voluto far piantare in occasione della festa della donna.

Le mimose a pochi metri dalla casa in cui si è consumato il delitto

“Per ricordare Piera – dice il direttore – e tutte le donne che hanno saputo cantare alla vita, ogni primavera sbocceranno le mimose dell’albero piantato nel giardino della Direzione regionale della Sicilia, in via Konrad Roentgen, a pochi metri dal luogo in cui si è consumato l’atroce delitto”.

A Caccamo si ricorda Roberta Siragusa, uccisa a 17 anni

Un fiore per Roberta. In occasione della Giornata Internazionale dei diritti della Donna, l’amministrazione comunale di Caccamo desidera dedicare l’8 marzo alla piccola Roberta Siragusa.
“Ancora un momento di riflessione, ma anche un modo per ricordare – dicono dall’amministrazione comunale – Un invito a condividere sulla pagina social il simbolo della Donna: un fiore. Un disegno, una foto o una frase”. Roberta Siragusa è stata uccisa la notte tra il 23 e il 24 gennaio a Caccamo. Per l’omicidio si trova in carcere l’ex fidanzato Pietro Morreale. Il giovane non ha confessato.

Continuano le indagini sulla morte della studentessa

I carabinieri in questi mesi non hanno mai smesso di indagare. Sono stati eseguiti ancora sequestri per cercare prove sull’omicidio e cercare di stabilire se il giovane accusato del delitto sia stato aiutato da qualcuno anascondere il corpo. Ad aprile il medico legale del Policlinico di Messina Alessio Asmundo incaricato dal gip Angela Lo Piparo depositerà la sua relazione sull’autopsia.
Sarà quella l’occasione per cercare di risalire alle cause della morte della ragazza. Sin dalla prima ispezione del medico legale e poi successivamente nel corso dell’autopsia eseguita a Messina dopo una settimana, era emerso che la ragazza non fosse stata strangolata. L’ipotesi degli investigatori è che la ragazza sia stata colpita alla testa e poi data alle fiamme.

Articoli correlati