Un dolore composto. Il rispetto delle norme anticovid per l’ultimo saluto a Piera Napoli, la giovane mamma di 32 anni, uccisa con decine di coltellate dal marito reo confesso. In chiesa il padre e la madre distrutti, amici e parenti stretti nel dolore per una morte assurda e terribile. L’ennesimo femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno.

Piera Napoli era cantante neomelodica. Stava cercando di tornare in scena dopo un periodo in cui si era dedicata alla famiglia e ai tre figli. E’ stata uccisa a coltellate dal marito, Salvatore Baglione, di 38, domenica 7 febbraio nel bagno di casa dell’appartamento di via Vanvitelli.

I funerali si sono svolti questa mattina a Falsomiele nella chiesa di San Curato d’Ars. Gli annunci, diffusi dall’agenzia funebre Marchese di Monreale, seguono la scelta del cimitero di Sant’Orsola in cui sarà portata la bara, l’unico in cui è stato possibile trovare posto per il problema, che in città è da tempo diventato emergenza, della mancanza di spazio per le tumulazioni.

A celebrare i funerali è stato don Sergio Mattaliano. Sono stati impegnati anche diversi volontari per per far rispettare il numero di ingressi all’interno della chiesa. “Piera la sua vita l’ha vissuta a Cruillas ma il Signore ha voluto che fosse questa comunità a darle l’estremo saluto.
Conosco la famiglia – ha detto padre Mattaliano durante l’omelia-, in particolare la nonna, da tempo. Moglie e mamma di tre splendidi bambini. Una ragazza splendida, amante della vita. Questa volta la violenza ha preso il sopravvento sull’amore. Il Signore dia la pace ai genitori con il cuore lacerato: nessuno potrà restituirci Piera ma lo Spirito Santo potrà lenire il dolore”.

Padre e madre di Piera Napoli si tengono la mano per tutta la funzione. Carlo e Adele Napoli non si danno pace. Il dolore di non vedere più la propria figlia. “I genitori non dovrebbero mai assistere alla morte dei propri figli, è innaturale – ha aggiunto don Mattaliano – adesso Piera che era una grande donna, canterà davanti a Dio”.

Il padre fruttivendolo e la madre sono distrutti dal dolore. Si abbracciano e si fanno coraggio in uno dei primi banchi della chiesa a pochi metri dalla bara della figlia che è stata portata a braccio da casa del padre fino alla chiesa.

Nessuna parola dal marito, difeso dall’avvocato Daniele Lo Piparo, rinchiuso a Pagliarelli. Dopo la confessione non avrebbe più aggiunto nulla per chiarire la sua posizione. Resta il movente della gelosia alla base del delitto ma se il Gip, con l’ordinanza che ha disposto la misura cautelare in carcere, ipotizza l’omicidio premeditato, la linea difensiva è quella del raptus dopo l’ultima lite in cui la donna avrebbe confessato a Baglione la relazione extraconiugale con un altro uomo.

Quest’ultimo è stato nuovamente sentito dai carabinieri della compagnia San Lorenzo, guidati dal capitano Simone Calabrò, confermando i rapporti con la vittima e sostenendo come Piera avesse «paura del marito» e che potesse «fare qualcosa di pericoloso… circa un mese fa aveva chiamato la polizia per farlo allontanare da casa». Ma alla fine la famiglia era rimasta tutta sotto lo stesso tetto, pure la mattina del delitto, mentre Baglione le infliggeva più di trenta colpi con un coltellaccio e il figlio piccolo stava dormendo in un’altra stanza. Una fine tremenda che ha sconvolto il quartiere e gli appassionati di musica neomelodica che seguivano Piera da tempo.

Articoli correlati