• Interrogatorio del presunto reggente del clan Santa Panagia
  • Davide Pincio è stato arrestato per possesso di armi e droga in cantina
  • Ha fornito dichiarazioni spontanee
  • Ha detto di aver solo messo a disposizione la cantina

Il giudice per le indagini preliminari  del Tribunale di Siracusa ha convalidato la misura cautelare nei confronti di Davide Pincio, il 47enne siracusano, indicato dalla Dda di Catania come il reggente del clan Santa Panagia, arrestato dai carabinieri con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi clandestine.

Resta in carcere

L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti,  ha fornito dichiarazioni spontanee, sostenendo che avrebbe messo solo a disposizione quella cantina, situata nella zona di viale Santa Panagia, per il deposito delle armi e della droga. Il 47enne rimarrà in cella, come disposto dal gip al termine dell’udienza al palazzo di giustizia, nel carcere di Ragusa dove era stato accompagnato nelle ore successive al blitz dei militari.

 

Armi e droga

Al termine della perquisizione sono stati sequestrati 2 pistole con matricola abrasa, oltre a 70 proiettili, oltre 450 grammi di cocaina, 1,1 Kg di hashish,  270 grammi di marijuana, 5 bilancini di precisione, materiale vario utilizzato per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente e la somma di 3500 euro, in banconote di vario taglio, ritenuta dai militari provento dell’attività illecita.

Estorsione nel 2015

Davide Pincio fu arrestato, insieme ad un altra persona, dagli stessi carabinieri nel febbraio del 2015 per un presunto tentativo di estorsione ai danni del titolare di un panificio in viale Zecchino, nella zona nord di Siracusa. Secondo la ricostruzione dei militari, i due sistemarono davanti all’ingresso del locale due taniche di benzina ed altrettanti biglietti con richieste di denaro.

Richieste di denaro

Avrebbero preteso 10 mila euro che la vittima avrebbe potuto pagare in dazioni da 800 euro. Dopo la denuncia del commerciante, i carabinieri hanno pedinato gli indagati. Lo scambio di denaro fu ripreso dalla telecamere e poco dopo i presunti estortori furono arrestati.

 

 

 

 

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