• Dirigenti regionali, gli incarichi di direzione generale devono essere conferiti ai dirigenti delle prime due fasce dirigenziali
  • Lo ha stabilito la Corte di Appello di Palermo
  • Rigettato il ricorso presentato dalla Presidenza della Regione siciliana
  • La vicenda che vede coinvolto l’ingegnere Alberto Pulizzi

La Corte di Appello di Palermo rigetta l’appello proposto dalla Presidenza della Regione siciliana e conferma che gli incarichi di direzione generale devono essere conferiti ai dirigenti delle prime due fasce dirigenziali gettando di fatto la Regione nel caos in vista dei rinnovi degli incarichi e considerat che i dirigenti in queste fasce sono ormai poche decine

La vicenda

L’Ingegnere Alberto Pulizzi, originario di Cianciana, con ricorso proposto innanzi al Tribunale del Lavoro di Palermo contestava il conferimento da parte della Presidenza della Regione Siciliana dell’incarico di Dirigente Generale del Dipartimento regionale tecnico dell’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilita’, in favore dapprima ad interim al dott. Fulvio Bellomo ed in seguito all’ing. Vincenzo Palizzolo, dirigenti entrambi appartenenti alla terza fascia del ruolo della dirigenza regionale.

I dirigenti di seconda e terza fascia

Il ricorrente, difeso dagli Avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, contestava l’incarico in questione rappresentando di essere uno dei pochissimi dirigenti di seconda fascia in organico presso l’amministrazione regionale, e rilevando come i suddetti atti di conferimento dell’incarico non fossero stati preceduti dal prescritto avviso informativo nei confronti dei soggetti (come il ricorrente) interni all’amministrazione legittimati ed interessati a ricoprire il suddetto incarico, e non recasse in se alcuna motivazione specifica in ordine alle ragioni per cui l’amministrazione avesse inteso assegnare l’incarico in questione ai citati dirigenti di terza fascia, ignorando le professionalità di qualifica superiore (quali ad esempio il ricorrente, dirigente di seconda fascia) presenti proprio all’interno dell’amministrazione regionale.
Ed ancora, gli Avvocati Rubino e Marino rilevavano l’illegittimità degli incarichi considerato che a mezzo degli stessi veniva conferita una posizione apicale di dirigenza generale a soggetti con qualifica di dirigenti di terza fascia, quando, di contro, secondo la normativa e la consolidata giurisprudenza in materia, l’incarico in questione poteva essere conferito solo in favore dei dirigenti di prima e seconda fascia.

La Presidenza della Regione siciliana e l’assessorato Infrastrutture e Mobilità si costituivano in giudizio

La Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato delle Infrastrutture e Mobilità si costituivano in giudizio con il patrocinio dell’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo.

Il tribunale ha accolto il ricorso del dirigente di seconda fascia

Il Tribunale adito, condividendo le deduzioni degli Avvocati Rubino e Marino accoglieva il ricorso affermando che sulla scorta di una interpretazione logico-sistematica l’art. 11 co. 5 della l.r. 20/03 impedisce di attribuire l’incarico di dirigente generale ai dirigenti di terza fascia.

L’amministrazione regionale condannata a ripetere la procedura di nomina

Inoltre a mezzo della sentenza l’amministrazione regionale veniva condannata a ripetere la procedura di nomina in commento.
Frattanto, tenuto anche conto del contenuto della suddetta pronuncia l’amministrazione regionale conferiva all’Ing. Pulizzi l’incarico di Dirigente generale del Dipartimento della Pesca mediterranea dell’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

La sentenza appellata dall’amministrazione regionale

La sentenza veniva comunque appellata dall’amministrazione regionale innanzi alla Corte d’appello di Palermo- Sezione Lavoro.
l’Ing. Pulizzi si costituiva nel predetto giudizio di appello, sempre con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, chiedendo il rigetto del gravame proposto dall’amministrazione regionale.

Rigettato l’appello proposto dall’amministrazione regionale

All’esito del giudizio la Corte d’Appello di Palermo – sezione lavoro-, condividendo le deduzioni degli avvocati Rubino e Marino ha rigettato l’appello proposto dall’amministrazione regionale, condannando la Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato delle Infrastrutture e Mobilità anche al pagamento delle spese di lite quantificate in euro 3.300 oltre oneri.

Gli incarichi dirigenziali generali conferiti ai dirigenti delle prime due fasce

La superiore pronuncia ha dunque confermato come gli incarichi dirigenziali generali debbano essere conferiti ai dirigenti delle prime due fasce dirigenziali del ruolo unico della dirigenza della Regione siciliana con ciò confermando di fatto l’incarico dell’Ing. Pulizzi quale Dirigente Generale del Dipartimento della Pesca mediterranea.

Regione senza più dirigenti nominabili

A prescindere dalla vicenda singola la situazione alla Regione si fa complessa in vista della nomina dei dirigenti generali d qui al prossimo anno. Nel ruolo unico della dirigenza regionale, infatti, sono rimasti in pochi nelle prime due fasce. Nella prima fascia c’è un solo dirigente prossimo alla pensione (questione di mesi) mentre nella seconda fascia sono rimasti poco più di 30 dirigenti che di fatto si trovano ad essere, formalmente, tutti dirigenti generali in pectore se la Regione rispetterà norme e sentenze. Ma difficilmente il governo accetterà di rinunciare alla propria facoltà di scelta

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