L’università degli studi di Palermo perde ricorso di opposizione per il pagamento dei contributi mai corrisposti all’Inpgi nella vertenza contro i giornalisti della propria radio Libertà di Frequenza.

Ateneo condannato al pagamento

Pubblicata la sentenza con cui il giudice del lavoro del Tribunale di Roma, il 17 gennaio 2023, ha respinto il ricorso dell’Ateneo palermitano che si era opposto al decreto ingiuntivo del 26 ottobre 2021 richiesto dall’Inpgi (ora Inps) per la somma complessiva di 200.687 euro, a titolo di contributi non versati in favore di sette giornalisti precari dell’emittente Libertà di Frequenza.

Diritti dei giornalisti riconosciuti

Il giudice ha dichiarato il decreto ingiuntivo definitivamente idoneo all’esecuzione, condannando l’Ateneo al pagamento in favore dell’Istituto di previdenza, oltre alla somma di 200.687 euro, di altri 8000 euro per le spese del giudizio di opposizione.

Pagamento spettanze per retribuzione

Riconosciuto dal giudice il reale diritto dei lavoratori, ciascuno dei giornalisti potrà adesso chiedere anche il pagamento delle spettanze per la retribuzione non corrisposta tra il 2014 e il 2020.

Il freddo nelle aule

Negli scorsi giorni, una donna cardiopatica che stava seguendo un corso di formazione all’Università degli Studi di Palermo è entrata in ipotermia a causa del freddo gelido presente nell’aula in cui stava partecipando a una lezione all’edificio 19. La ragazza è stata portata all’ospedale Civico in seguito all’arrivo del 118, e i suoi colleghi sono stati spostati in un’aula dopo le proteste per una condizione che andava avanti da due settimane, come testimoniato da un altro corsista.

Freddo, disagio permanente all’Università

“Ciò che è successo alla donna è il caso più eclatante di un disagio permanente all’interno dell’Università: in molte strutture i riscaldamenti sono guasti, perennemente spenti o accesi a intermittenza. Non si può aspettare che qualcuno abbia un malore per intervenire, è necessario prendere le misure necessarie affinché tutti gli ambienti accademici siano adeguatamente riscaldati”. Questa la denuncia delle associazioni e del collettivo dell’università, in un comunicato sottoscritto da Impronta Studentesca, Laboratorio Studentesco Autonomo, Rum – Rete Universitaria Mediterranea, UDU – Unione degli Universitari e Vivere Ateneo.

Appello delle associazioni e del collettivo universitario

“È impensabile – continuano – che possa verificarsi una situazione del genere: la comunità accademica tutta ha il diritto di poter attraversare gli spazi dell’Ateneo in totale sicurezza, e di poter svolgere le attività didattiche con la garanzia che i servizi di base siano effettivamente garantiti. Ci aspettiamo che la governance universitaria agisca con la massima efficienza e tempestività per risolvere un problema che mette in pericolo la salute della comunità accademica nel suo complesso”.

Articoli correlati