Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, alleato di Vladimir Putin, si è inserito nella discussione sulla fornitura all’Ucraina di munizioni contenenti uranio impoverito da parte della Gran Bretagna, definendo “folle” il piano.

Lunedì scorso, 20 marzo, infatti, la vice ministra britannica della Difesa, Annabel Goldie, ha dichiarato che il Regno Unito fornirà all’Ucraina alcuni proiettili perforanti contenenti uranio impoverito da accompagnare ai carri armati Challenger 2 che sta per consegnare all’esercito di Kiev. La baronessa Goldi ha sottolineato che tali munizioni sono “altamente efficaci nello sconfiggere i moderni carri armati e i veicoli corazzati”. Putin ha avvertito che la Russia “risponderà di conseguenza” se il Regno Unito dovesse davvero fornire quel tipo di munizioni all’Ucraina, perché tali armi conterrebbero “un componente nucleare”.

Lukashenko: “La Russia darà una lezione a tutto il Pianeta”

Secondo quanto riportato da Reuters, Lukashenko ha dichiarato ai giornalisti che se il Regno Unito dovesse fornire all’Ucraina munizioni contenenti uranio impoverito, la Russia risponderà, consegnando alla Bielorussia munizioni con “vero uranio“.

Lukashenko ha proseguito: “Dobbiamo fare un passo indietro da questa follia. Non appena queste munizioni esploderanno sulle posizioni delle truppe russe, vedrete una risposta spaventosa, sarà una lezione per tutto il Pianeta”. “La Russia non ha solo uranio impoverito… Dobbiamo diminuire questa tendenza verso l’escalation del conflitto e muoverci verso una soluzione pacifica”, ha aggiunto.

“USA, Regno Unito, Germania e Francia non sono mediatori affidabili”

Come riportato da Newsweek, il ministero degli Esteri russi avrebbe respinto la proposta secondo cui “i più potenti partner occidentali dell’Ucraina dovrebbero essere coinvolti in eventuali negoziati per porre fine all’invasione russa”.

Nei giorni scorsi – come riportato dal media statunitense – il ministero degli Esteri russo ha dichiarato a Ria Novosti che Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia non possono essere considerati mediatori affidabili in alcun negoziato di pace dato il loro coinvolgimento nel conflitto”.

“Tutti e quattro i Paesi citati – ha riferito il ministero russo – sono loro stessi parti del conflitto: sostengono le iniziative di pseudo-pace di Zelensky, che sono requisiti ultimatum per la resa del nostro Paese. Con tali approcci, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania non possono pretendere di essere mediatori neutrali nell’avvio del processo di pace. Non sono interessati a risolvere la crisi e stanno facendo di tutto per massimizzare il confronto”

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