Fumata nera sullo sblocco dei conti di Amap. Si è concluso da qualche minuto l’incontro avvenuto in Prefettura fra i sindacati, il prefetto Maria Teresa Cucinotta e i rappresentanti dell’azienda e del Comune di Palermo. Un tavolo che ha confermato sostanzialmente una fase interlocutoria, in attesa di notizie sulla conversione del sequestro da parte della Procura di Palermo. Tensione fra i lavoratori presenti in via Cavour all’annuncio dell’esito del tavolo tecnico. Qualcuno ha invocato perfino la sospensione del servizio.

Una situazione per la quale le sigle sindacali hanno annunciato una nuova protesta, questa volta a Palazzo delle Aquile. I lavoratori si riuniranno domani alle ore 12 davanti al Palazzo di Città. Luogo nel quale non sarà però presente il Consiglio Comunale, impegnato domani mattina in una seduta speciale programmata nei localli della scuola “Giovanni Falcone” dello Zen. “Ricordiamo – scrivono i sindacalisti in una nota – che a breve l’Amap potrebbe non essere più in condizione di garantire l’erogazione del servizio idrico, di depurazione e fognario”. Una giornata, quella di giovedì 1 giugno, nella quale la Procura si dovrebbe esprimere sulla richiesta di conversione del sequestro presentata dai legali di Amap.

Fumata nera su Amap, tensione fra i dipendenti

Amap protesta lavoratori Prefettura

Una riunione che è terminata intorno a mezzogiorno. All’uscita dai cancelli di via Cavour, i rappresentanti sindacali sono stati accolti da un centinaio di dipendenti in sit-in davanti agli uffici della Prefettura. L’attesa sullo sblocco dei conti era tanta. Fatto evidentemente legato non solo alla necessità di garantire la continuità aziendale su un servizio strategico per Palermo e provincia, ma anche e soprattutto sul fronte del pagamento degli stipendi ai quasi 700 dipendenti della società, al momento bloccati insieme ai conti della Partecipata di via Volturno. Novità che erano attese per oggi ma non sono arrivate. Una fumata nera insomma, che non ha trovato evidentemente una risposta positiva da parte dei lavoratori. Gli animi si sono immediatamente scaldati, con rabbia e sconforto che hanno preso la scena nel cuore dei dipendenti che, per la seconda volta in tre giorni, tornano a casa senza certezze. I rappresentanti sindacali hanno ribadito la massima attenzione sul tema, aggiornando il tavolo di crisi alla giornata di domani e, eventualmente, ai prossimi giorni.

I dipendenti: “Siamo preoccupati”

Amap protesta lavoratori Prefettura

 

Incontro al quale erano presenti, oltre ai sindacati, anche l’avvocato di Amap Giovanni Di Benedetto e il vice-ragioniere generale del Comune di Palermo Roberto Pulizzi. Assente invece il vicesindaco Carolina Varchi, impegnata a Roma per motivi istituzionali. Una riunione iniziata alle 10 e durata un paio di ore, nella quale i sindacati hanno ribadito la necessità di stringere i tempi sullo sblocco dei conti aziendali. Fatto necessario per corrispondere gli stipendi e per garantire il servizio, con particolare riferimento al pagamento di utenze e fornitori.

Un rischio, quello del blocco dell’operatività aziendale, illustrato anche dagli stessi dipendenti. Come Giuseppe Lo Porto, presente questa mattina in Prefettura. “Oggi siamo scesi nuovamente in piazza per avere notizie. Non siamo qui solo per lo stipendio, ma per salvaguardare i cittadini di Palermo e Provincia. Ci sono servizi essenziali che potrebbero venire meno: depuratori, potabilizzatori e i sistemi di distribuzione. Si potrebbero avere problemi con i fornitori. Dal mio punto di vista, la situazione non è stata valutata bene. Il sequestro dei conti è stato un fulmine a ciel sereno.

Concetto ribadito anche da un’altra dipendente dell’azienda, Tiziana Borruso, che esprime lo stupore per quanto avvenuto negli ultimi giorni.  “Manifestiamo tutta la nostra sorpresa in questo provvedimento che ha gettato nello sconforto i lavoratori, non solo perchè sono rimasti senza stipendi ma perchè tutti i servizi sono andati in crisi. Nel momento in cui i conti sono bloccati, tutte le attività connesse al servizio sono a rischio. Banalmente, pagare la benzina o comprare gli agenti per la depurazione. La nostra preoccupazione, specialmente in questo momento in cui Amap sta crescendo e sta prendendo in gestione altri comuni, è che tutto questo porti ad un blocco. Siamo fermi. Attendiamo provvedimenti che possa avviare un servizio utile nel territorio”.

(in aggiornamento)