Sono in tutto 686 i migranti sbarcati a Lampedusa su un peschereccio di 15 metri approdato ieri sera al molo commerciale. Le operazioni di sbarco, che comprendono un primo triage sanitario, si sono concluse poco prima dell’una di notte.
Cinque sono stati portati al Poliambulatorio dell’isola perché stavano male. Sono originari di Egitto, Ciad, Marocco, Siria, Bangladesh, Sudan, Nigeria, Etiopia e Senegal. Il peschereccio, intercettato dalle motovedette ad otto miglia dalla costa, è partito da Zuwara, Libia. Sono stati tutti portati all’hotspot dove, al momento, sono presenti 1.091 persone a fronte dei 250 posti disponibili.
Nella notte ci sono sono stati atri sbarchi, un primo da 30 migranti, un secondo da 8, un terzo da 12 e un quarto da 17.
Altri 4 barchini, con un totale di 67 migranti, sono giunti a Lampedusa durante la notte, dopo il maxi sbarco di 686 persone. Le 4 “carrette” – occupate da 30, 8, 12 e 17 persone – sono state intercettate quasi sotto costa dalle motovedette della Guardia costiera e Fiamme gialle. Questi piccoli gruppi – arrivati dopo alcuni giorni di stop dovuti al maltempo – sono stati portati prima a molo Favarolo e poi all’hotspot. Lampedusa è, di fatto, abituata a questi piccoli approdi, mentre l’ultimo maxi sbarco registratosi sull’isola risale allo scorso 28 agosto quando giunsero in 539.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Agrigento, i 539 immigrati, che già avevano subito ripetute violenze nei campi libici, erano stati stipati nell’imbarcazione anche sulla base della nazionalità riservando i posti peggiori ai non magrebini. Durante la traversata coloro che stavano sottocoperta, in assenza di acqua e in difficoltà respiratorie, venivano picchiati con dei tubi di gomma e con cinture ad ogni minima protesta. La Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, subito dopo lo sbarco dei 539, fermò 5 persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante di avere sottoposto i migranti a “trattamento inumano e degradante”.
I 686 sono arrivati su un vecchio peschereccio in ferro, secondo una stima ancora provvisoria, sono approdati a Lampedusa dopo essere stati intercettati a quattro miglia dalla costa dalle motovedette della Guardia di Finanza che li hanno scortati in porto.
Tra i migranti – provenienti da Marocco, Siria, Bangladesh ed Egitto – anche donne e bambini. Tra poco cominceranno sul molo le operazioni di sbarco, le procedure di identificazione e i controlli sanitari.
Nelle ore immediatamente precedenti si erano registrati altri 5 sbarchi sull’isola per un totale di 119 persone.
Il vecchio peschereccio in ferro, lungo una quindicina di metri, sarebbe partito dalle coste libiche. Le operazioni di sbarco dovrebbero andare avanti per alcune ore. Il ministero dell’Interno ha informato la Prefettura di Agrigento che domattina all’alba arriverà sull’isola la nave quarantena Aurelia dove saranno imbarcati i migranti.
All’hotspot di contrada Imbriacola, che ha una capienza massima di 250 posti, sono infatti presenti al momento 330 ospiti.
“Dopo alcuni giorni di maltempo, oggi con il mare calmo sono ripresi gli sbarchi”. Lo sottolinea il sindaco di Lampedusa Totò Martello, che sta seguendo le operazioni di sbarco in porto degli oltre 500 migranti approdati sull’isola a bordo di un vecchio peschereccio in ferro.
“Il barcone – prosegue il sindaco – sembrerebbe arrivare dalla Libia. Sono in corso tutte le operazioni previste in questi casi, dalla prima assistenza ai controlli sanitari, alle procedure di identificazione. I migranti saranno accompagnati al Centro di accoglienza, già da domani si dovrebbero avviare i trasferimenti sulle navi quarantena”.
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