- Il pensionato ha fornito sua versione dei fatti
- Lalomia esclude intenzionalità dell’investimento
- Ma rimane al momento in carcere
Si è difeso dinanzi ai magistrati il pensionato Luigi Lalomia, 75 anni, durante l’interrogatorio in carcere dopo l’arresto per il duplice tentato omicidio del padre della sua futura nuora e della donna avvenuto alcuni giorni fa alla periferia di Canicattì.
Il pensionato, assistito dall’avvocato di fiducia Calogero Meli, ha fornito una versione dei fatti in cui esclude l’intenzionalità dell’investimento frutto del disorientamento in cui era precipitato dopo il corpo a corpo con il carrozziere e la figlia.
Ha spiegato di essere andato in casa della famiglia Lauricella solo per chiarire un alterco tra le rispettive mogli avvenuto il giorno precedente. Il bastone sarebbe stato solo uno strumento di appoggio per il pensionato che poi preso dalla paura sarebbe fuggito via con alcune manovre scomposte.
Il pensionato rimane in carcere
Luigi Lalomia resta per il momento in carcere con l’accusa di duplice tentato omicidio ai danni di Mario Vincenzo Lauricella e della figlia che il 26 giugno prossimo avrebbe dovuto sposare il figlio del pensionato.
I fatti secondo l’accusa
Il meccanico sessantenne sarebbe stato – stando all’accusa – prima ripetutamente colpito con un bastone e poi investito con un Fiat Doblò utilizzato come “ariete”. Subito soccorso, l’uomo è stato portato all’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta e poi trasferito al Policlinico di Messina da dove era stato spostato, salvo poi tornare nella città dello Stretto, a Taormina. Il tentativo di omicidio sarebbe avvenuto perché fra la vittima e l’indagato vi sarebbero stati ripetuti alterchi per una storia d’amore, da parte di familiari, non gradita.
La ragazza ha riferito alla polizia che, dopo avere comunicato l’intenzione di convolare a nozze, Lalomia e la moglie avrebbero più volte insultato e minacciato lei e i suoi genitori per convincerli a troncare la relazione.
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