Il governo Crocetta toglie risorse ai Comuni. E stavolta lo fa con un articolato, ora da sottoporre al voto dell’Ars, che prevede di non versare più ai Comuni una quota degli importi derivanti dai biglietti d’ingresso nei siti archeologici e nei musei.

Si tratta di cifre consistenti, che oscillano sui due milioni di euro all’anno, necessari ai Comuni per promuovere il loro territorio e finanziare iniziative culturali, sagre e spettacoli.

Soldi sui quali non possono più fare affidamento. I sindaci non ci stanno. E parte la crociata contro la Regione. A manifestare al Giornale di Sicilia il dissenso dei primi cittadini è Lillo Firetto, il sindaco di Agrigento, che si dice pronto a tutto per contrastare l’iniziativa della Regione.

“Ho già parlato con altri sindaci che come me contestano la scelta della Regione. Ho telefonato ai sindaci di Palermo, Catania, Siracusa e Taormina. Siamo tutti d’ accordo nel sostenere che non possiamo essere penalizzati con la revoca di questo finanziamento.
La decisione approvata dalla giunta Crocetta – dice ancora Firetto – intende cambiare in un colpo solo,e senza alcuna preliminare e più opportuna consultazione, la volontà espressa dall’ Assemblea regionale dal 1999 ad oggi. Scavalca i Comuni, ignora le direttive regionali, nazionali, europee sui siti Unesco, e colpisce indiscriminatamente senza alcuna distinzione di merito. Ed inoltre sottovaluta l’ aspetto compensativo a favore di enti che dal passaggio di centinaia di migliaia di visitatori dovrebbero sostenere costi di servizi, di promozione, di segnaletica, di traffico, di inquinamento, di raccolta di rifiuti, di controllo del territorio, di repressione dell’ abusivismo e di mantenimento dell’ ordine e della sicurezza”.

“L’assessore dei Beni Culturali Vermiglio – conclude Firetto – abolisce così qualsiasi forma di partecipazione e tagliando di netto quel cordone ombelicale che unisce ogni città al suo patrimonio”.

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