Due tragedie in poche ore nel sovraffollato centro di accoglienza di Lampedusa. Una si è consumata, una seconda è stata evitata dall’intervento di due poliziotti.
Bambino rischia di soffocare
Sono stati proprio due poliziotti ad evitare il peggio. Un ispettore e un assistente capo di polizia, infatti, hanno salvato un bimbo di due anni che ha rischiato di morire soffocato a causa di una crisi epilettica. Il piccolo, affidato alle cure dei medici, è, per fortuna, fuori pericolo.
La crisi epilettica e l’intervento immediato
I poliziotti, in servizio durante il turno notturno all’hotspot di Lampedusa, alle 4,45 circa, sono stati avvicinati da un migrante, ospite della struttura, tanto agitato, che ha riferito di un bimbo che rischiava di morire.
Quattro i poliziotti che si sono subito precipitati al primo piano di uno dei padiglioni e in una delle stanze hanno trovato una donna con in braccio un piccino di due anni.
Un pettine usato per impedire il soffocamento
La mamma era riuscita a mettere un dito in bocca al figlio, ferendosi. L’ispettore è riuscito, utilizzando un pettine, a effettuare una manovra per impedire che il bimbo soffocasse, un espediente che ha salvato la vita al piccolo, poi portato al poliambulatorio dell’isola.
Poche ore prima si era consumata, nello stesso hotspot, l’altra tragedia. Un immigrato trentenne è morto all’interno del centro di accoglienza senza che alcuno riuscisse, in quest’altro caso, a intervenire. L’uomo è stato colto da malore improvviso ed è deceduto per arresto cardiocircolatorio. A nulla è servito l’intervento dei medici del Poliambulatorio che sono accorsi in contrada Imbriacola.
La struttura eternamente sovraffollata
Nella struttura ci sono, al momento, ospitate 912 persone quando la capienza sarebbe, teoricamente, di poco al sotto delle 400. Una situazione che ormai è continua. Nei giorni e nelle settimane passate si sono raggiunti anche numeri di quattro volte superiori alla capienza mentre negli ultimi giorni ci si attesta poco sopra il doppio
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