Il comune di Sciacca (Ag) non ha i soldi necessari a finanziare la mensa scolastica. E così un gruppo di genitori ha deciso di garantire lo stesso il servizio ai propri figli.
Sono gli scolari della scuola dell’infanzia e delle sezioni di scuola primaria a tempo prolungato. Le famiglie interessate hanno contattato una ditta che prepara e distribuisce pasti caldi e che può assicurare, a scelta, almeno un primo o un secondo ai loro figli. Hanno fatto una colletta, e a fine mese pagheranno il conto.
L’alternativa sarebbe stata un intero anno scolastico con il pranzo a base di panini imbottiti. Eppure nel bilancio comunale esiste una voce di 200 mila euro per finanziare la mensa scolastica. Tuttavia, a causa di un disavanzo emerso dall’ultimo rendiconto, questa spesa è stata bloccata perché considerata “non indispensabile”.
In ogni caso, l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Gisella Mondino precisa che “il servizio di refezione scolastica non è obbligatorio per il comune”, intendendo così mettere in evidenza che non è ravvisabile una inadempienza da parte dell’ente pubblico.
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