La crisi idrica nel territorio dei Comuni del Libero consorzio di Agrigento sarà al centro della riunione della Cabina di regia per l’emergenza idrica convocata con urgenza per domani, giovedì 20 giugno alle 15, a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione Renato Schifani.
Verrà esaminata la situazione attuale
In particolare, la struttura sarà chiamata a esaminare la situazione attuale nell’Agrigentino, valutare le azioni compiute finora e a programmare gli ulteriori interventi per mitigare l’emergenza in uno dei territori siciliani più colpiti dalla siccità. Dei primi 20 milioni di euro già stanziati dal governo nazionale, la Regione ha destinato ad Agrigento circa 6 milioni per pozzi e condutture.
Chi sarà presente alla riunione
La riunione sarà presieduta dal presidente Schifani, nella qualità di commissario per l’emergenza idrica. Saranno presenti anche l’assessore dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità Roberto Di Mauro e il capo della Protezione civile siciliana Salvatore Cocina a cui è affidato il coordinamento degli interventi della Cabina di regia. Sono stati invitati il prefetto e il sindaco di Agrigento, i rappresentanti dell’Ati di Agrigento, di Siciliacque, dell’Azienda idrica comuni agrigentini e del Consorzio di Bonifica Sicilia Occidentale, il segretario generale dell’Autorità di bacino e il dirigente generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura.
Ad inizio giugno Agrigento in piazza per protestare contro la crisi idrica
I cittadini di Agrigento sono scesi in piazza ad inizio giugno per protestare contro la crisi idrica e i turni di erogazione dell’acqua sempre meno frequenti. Un corteo di circa cinquecento persone è partito da Porta di Ponte per dirigersi verso la sede del comune di Agrigento, al grido di “Vogliamo l’acqua”. Alla manifestazione hanno partecipato sindacati, associazioni, “Satira Agrigentina”, Cartello sociale e singoli cittadini.
“Il tragico problema dell’acqua riguarda tutti noi e noi manifestiamo soprattutto per anziani e chi oggi non può essere qui”, dichiarò Alfonso Cartallinica. “È un momento sacrosanto protestare per il diritto dell’acqua – disse l’ex deputato Michele Sodano –. Il 58% dell’acqua si perde tra le condotte cittadine. Giusto affermare il diritto all’acqua con la vita quotidiana messa a repentaglio, l’agricoltura in crisi e il settore turistico in ginocchio”. “Agrigento patisce la sete e il governo regionale non ha mosso un dito – affermò il segretario della Cgil Alfonso Buscemi – .Chiediamo che il sindaco si faccia promotore di questa grande protesta e chieda soldi alla protezione civile che deve intervenire immediatamente con il dissalatore. Si metta una pezza ai ritardi della politica e dopo l’estate cominciamo i lavori per le reti idriche della provincia”.
Lo stato di emergenza in Sicilia
Un anno di emergenza idrica e di interventi straordinari in Sicilia. Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per la siccità nell’isola, come richiesto nei giorni scorsi dalla giunta regionale, per una durata di 12 mesi, stanziando i primi 20 milioni di euro, con la possibilità di incrementare le risorse in tempi brevi già nel corso dell’attuazione dei primi interventi. Alla riunione a Palazzo Chigi ha partecipato anche il presidente della Regione. Il governo siciliano ha già trasmesso a Roma tutta la documentazione necessaria, stilando una lista degli interventi necessari a ridurre gli effetti della crisi dovuta alla mancanza di piogge. Le soluzioni proposte dalla cabina di regia, guidata dal governatore e coordinata dal capo della Protezione civile regionale, sono differenziate in base ai tempi di realizzazione.
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