A seguito delle dichiarazioni del Ministro Lollobrigida, il presidente dell’associazione Le Partite iva Italia, Angelo Distefano, ha scritto in collaborazione con il coordinatore della Sicilia, Francesca Briganti, una lunga lettera al Ministro in cui spiega che bisogna chiamare questa emergenza un ” atto voluto” del governo Schifani, che doveva intervenire già l’ anno scorso per evitare che i corpi idrici superficiali restassero a secco.
Le parole di Distefano
Il presidente Distefano – si legge nella nota stampa dell’ associazione, ha spiegato i veri rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione, perché, il caso ha voluto, che il 15 aprile scorso, la Regione Siciliana ha predisposto un bonifico di 800 milioni euro a titolo di contributo alla finanza pubblica, in cambio la Regione ha ottenuto solo 20 milioni per l’emergenza siccità che sembrano davvero una elemosina.
La lettera di biasimo – spiega il presidente – non è un attacco fine a stesso, bensì vuol essere uno atto dovuto per iniziare a parlare alle istituzioni dei veri argomenti che riguardano la Sicilia .
“L’autonomia non è un fatto storico e nostalgico”
“Molto spesso si confonde l’autonomia speciale della Sicilia rilegandola ad un fatto storico e nostalgico, invece lo Statuto esiste e permetterebbe al Presidente Schifani di risolvere le questioni degli agricoltori e degli allevatori visto che al suo articolo 14 contempla la legislazione esclusiva sulla materia dell’agricoltura e delle acque pubbliche. Non poteva mancare anche il riferimento alla mancata ricognizione delle infrastrutturale idriche e fognarie, come prevista dall’art 22 della legge 42/2009 – scrive Distefano -. Se il governo regionale e lo Stato non interverranno con cospicui investimenti per evitare di perdere il raccolto estivo e i capi di bestiame, la naturale vocazione dell’isola, non avrà più futuro, con pesanti ripercussioni dell’economia dell’isola, già pesantemente colpita dalla crisi economica e dagli svantaggi dell’insularità che aumentano i costi di produzione e diminuiscono il potere d’acquisto dei siciliani, favorendo l’ingresso di prodotti agricoli e zootecnici dall’estero – conclude il coordinatore regionale Francesca Briganti, un danno inestimabile che coinvolgerà la filiera del turismo, dell’enogastronomia tipica siciliana e il mercato agricolo regionale”.
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