La Sicilia di Giovanni Verga, Salvatore Quasimodo e di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, di Luigi Pirandello e Gesualdo Bufalino, di Leonardo Sciascia e Luigi Capuana, ma anche quella di Giuseppina Torregrossa, Dacia Maraini e Andrea Camilleri. L’isola alla quale si resta “ancorati”, come fa l’ostrica col suo scoglio, e dove con i suoi paradossi “cambia tutto, per non cambiare niente”.

E’ a loro che la deputata regionale del M5S Stefania Campo ha deciso di dedicare un disegno di legge. Si intitola ‘Le strade degli Scrittori’, si compone di 11 articoli e punta a coniugare storia e memoria, cultura e turismo, attraverso la creazione di itinerari che si intrecciano con le vite degli autori che hanno segnato la storia della letteratura italiana dell’ 900 e contemporanea.

Il ddl, che prevede il riconoscimento delle strada dello Scrittore, intende promuovere percorsi culturali, narrativi, turistici, enogastronomici nelle case natale e nei luoghi d’infanzia e di vita degli autori siciliani, con l’istituzione di un comitato promotore, che coinvolga enti locali, liberi consorzi, associazioni e camere di commercio.

“La strada è un happening di eventi dove tutto si muove e cambia a diverse velocità – afferma la deputata regionale del M5S Stefania Campo – Durante la mia attività politica spesso mi sono occupata di strade e infrastrutture e di mobilità alternativa e sostenibile. Non poteva mancare un’attenzione particolare alle “strade” in senso metaforico e non: sono le strade degli scrittori siciliani, nelle quali la storia ha incrociato la vita di chi ha scritto le pagine più belle della Sicilia”.

Attraverso la loro istituzione nell’Isola – prosegue – sarà possibile visitare case museo o luoghi in cui hanno vissuto, entrare nei bar che frequentavano e magari assaporare un dolce che ha ispirato alcuni romanzi. E ancora visitare una piazza o ammirare uno scorcio e un paesaggio, che li ha ispirati”. “Luoghi – prosegue – conosciuti in tutto il mondo e immortalati in libri, che hanno emozionato grandi registi e fatto la storia del cinema”. “Sono strade ‘diverse’ – conclude – a lenta percorrenza, da valorizzare e far conoscere, in cui non sono presenti raddoppi di corsie o rotatorie ma solo una segnaletica per conservare la memoria e restituirla alla collettività e dove sarà possibile soffermarsi a leggere i versi che li hanno resi e li rendono immensi ed eterni”.