Un viaggio emozionale alla riscoperta delle proprie radici: è il senso dell’ educational tour “Cinque sfumature di un viaggio”, organizzato dal Distretto Turistico Valle dei Templi dall’8 al 14 marzo e destinato ai siciliani residenti all’estero. Un cammino nei territori agrigentini e nisseni, pensato e sviluppato nell’ambito del progetto E-Migrantes sui luoghi più autentici della memoria, tra tradizioni, devozioni popolari e laboratori di cucina antica. Cinque itinerari dedicati agli emigrati e ai loro discendenti affinché possano recuperare le proprie origini attraverso le relazioni dirette con le comunità di appartenenza e le loro rappresentanze istituzionali, momenti enogastronomici ed esperienze culturali e naturalistiche.
Con l’utilizzo dei segni della storia, dell’arte, della cultura e dell’agroalimentare tipici di questo lembo di territorio, il presidente del Distretto Lillo Firetto, nonché sindaco di Agrigento, si augura che “le esperienze vissute dai partecipanti – una quindicina di rappresentanti delle comunità siciliane residenti in Belgio, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Argentina, Germania e Spagna – possano assumere una connotazione emozionale talmente forte da stimolare in loro una funzione di testimonial, dell’intero progetto E-Migrantes, per le comunità estere da cui ciascuno proviene, in modo da estendere le stesse emozioni ai potenziali nuovi fruitori”.
Partiti dalla prima esperienza tra le viuzze del centro storico di Agrigento e i cortili arabi di Favara alla scoperta di un patrimonio materiale e immateriale autentico, nella seconda giornata, gli ospiti sono stati accolti a Milena, Montedoro e San Cataldo, per conoscere reperti di settemila anni di insediamenti provenienti dai siti archeologici della zona, la realtà dolorosa delle miniere, la vita contadina e la ricostruzione dell’albero genealogico di alcune famiglie. L’itinerario ha offerto anche diverse esperienze di degustazione: dal couscous dolce delle monache cistercensi di Santo Spirito ai ricci delle suore di clausura di Palma di Montechiaro, dall’agnello pasquale di Favara ai prodotti preparati solo con farine di grani antichi siciliani da un giovane fornaio custode delle tecniche dei suoi avi.
La terza esperienza ieri ha portato gli ospiti a Gela, Palma di Montechiaro, le campagne lussureggianti di Riesi e Butera tra siti archeologici, castelli, borghi, mandorleti, uliveti, show cooking del Gattopardo con una sosta al Feudo dei Principi di Butera per una degustazione di vini e cibi della tradizione locale. Tanti sono stati i momenti emozionanti, tra i ricordi che riaffiorano alla memoria ripercorrendo luoghi e incontrando persone dopo decenni. Innumerevoli le sorprese che sono state riservate dalle comunità locali a questi visitatori col calore spontaneo dell’ospitalità che le contraddistingue. Oggi il tour prosegue a Mussomeli, Sutera, Aragona e Raffadali con nuove esperienze. Domani giornata libera per assistere alla giornata conclusiva della Sagra del Mandorlo in Fiore e tappa a Realmonte e alla Valle dei Templi.
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