“Cercheremo delle soluzioni per non pesare su questa comunità”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, lasciando il Comune di Lampedusa (Agrigento) dove il capo del Viminale ha rassicurato il sindaco delle Pelagie, Totò Martello, della vicinanza del Governo agli isolani, alle prese con i problemi determinati dagli sbarchi dei migranti.

Verrà fatto un ulteriore incontro tra Governo, Regione, ex Provincia regionale e Comune. La delegazione che è stata in Municipio era composta dal ministro Lamorgese, dal capo di gabinetto del Viminale, dal capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, il prefetto Michele Di Bari e dal capo della polizia Franco Gabrielli.

“L’attenzione del Governo per Lampedusa è massima – ha garantito il capo del Viminale – . Tutti i migranti che sbarcano su queste coste verranno sottoposti a test sierologici“.

Intanto il capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli, e il questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, hanno visitato l’hotspot di contrada Imbriacola. Mentre il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese e il capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, il prefetto Michele Di Bari, incontravano il sindaco delle Pelagie, i due rappresentanti della polizia di Stato hanno fatto una visita alla struttura che, negli ultimi giorni, è stata svuotata delle centinaia e centinaia di migranti presenti.

Durante la visita di Lamorgese a Lampedusa, è stata messa in atto una protesta. Davanti alla sede del Comune un gruppo di isolani, guidati dall’ex senatrice della Lega Nord Angela Maraventano, hanno manifestato a gran voce esponendo uno striscione bianco con scritto in rosso ‘scafisti’. Proprio da Lampedusa la scorsa settimana, dopo un’ondata di sbarchi, il presidente della Regione Nello Musumeci ha chiesto lo stato d’emergenza anche perché la stagione turistica è stata pregiudicata dall’emergenza sanitaria per il Coronavirus. Gli isolani, da sempre popolo d’accoglienza, temono che l’emergenza immigrazione si traduca, per Lampedusa, nel concreto rischio contagio da Covid-19.

Tutti i migranti sbarcati a Lampedusa vengono sottoposti a test sierologici e dall’inizio di luglio sono stati eseguiti sull’isola 1.487 esami al termine dei quali solo uno ha dato esito positivo ma il migrante sottoposto poi a tampone è risultato negativo. Il dato è emerso nel corso della visita del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a Lampedusa nel corso della quale ha incontrato gli amministratori locali e i rappresentanti delle forze dell’ordine con i quali ha tenuto un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica anche alla luce dei ripetuti sbarchi autonomi che si sono verificati sull’isola in queste settimane.

Lamorgese ha manifestato l’apprezzamento e il ringraziamento per il difficile e gravoso impegno della Prefettura e delle Forze dell’ordine in occasione delle operazioni di salvataggio in mare, trasbordo, controllo e trasferimento dei migranti.

La titolare del Viminale ha incontrato anche il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto Empedocle e il responsabile dell’Ufficio sanitario marittimo di Agrigento. Nel corso dell’incontro con il sindaco Martello, Lamorgese ha ribadito, ringraziandolo, la fondamentale importanza della collaborazione e della solidarietà mostrate dall’amministrazione comunale e dai cittadini delle isole Pelagie e ha ricordato le iniziative già assunte dal governo tra le quali lo smaltimento delle barche utilizzate e poi abbandonate dai migranti (al 16 luglio risultano demolite 45 imbarcazioni; altri 97 relitti, semi affondati o giacenti sul molo Favarolo, sono stati trasportati in un deposito in attesa della demolizione).

Dal canto suo, il sindaco ha chiesto il potenziamento del presidio di primo soccorso e la realizzazione di un ospedale. Nei prossimi giorni il ministro ha in programma altri incontri con i sindaci delle comunità più esposte agli sbarchi e ha annunciato di voler incontrare anche il presidente della Regione Nello Musumeci e l’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro.

Sono inoltre in corso dei contatti tra il Dipartimento delle Libertà civili e immigrazione e la Regione per arrivare ad un protocollo sulle procedure relative all’esecuzione degli screening sanitari e al rispetto del periodo di sorveglianza precauzionale per i migranti.

Un ruolo – quello della Regione Siciliana – essenziale, dice il Viminale, per garantire la sicurezza sanitaria anche dei migranti destinati ad un periodo di quarantena a bordo di navi.

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