Resta a rischio stop la già carente erogazione idrica nell’agrigentino gestita dall’AICA l’apposita associazione fra comuni a causa di un annunciato sciopero dei dipendenti senza stipendio e con scarse prospettive.

Nonostante l’annuncio del Consorzio di un accordo raggiunto che potrebbe sbloccare proprio gli stipendi e permettere di normalizzare la situazione, arriva la smentita della controparte.

Siciliacque non ci sta

Con riferimento al comunicato stampa diramato ieri sera da Aica, relativo alla posizione debitoria dell’azienda nei confronti di Siciliacque e all’atto di pignoramento presso terzi attualmente in corso, la società informa che “non è stato raggiunto nessun accordo extragiudiziale e l’unica via per la composizione è dare seguito a quanto stabilito dalla procedura esecutiva in atto” si legge in una nota ufficiale.

Il comunicato Aica

L’Aica averva, al contrario, annunciato proprio un accordo extragiudiziale che avrebbe consentito
“lo sblocco dei conti correnti aziendali e permesso ad AICA di procedere al pagamento degli stipendi ai 283 dipendenti, garantendo così serenità alle famiglie dei lavoratori; avviare un piano di pagamento delle imprese creditrici, molte delle quali attendono da tempo le spettanze; predisporre, con l’assistenza legale, un percorso di definizione complessiva del debito con Siciliacque, anche davanti all’Autorità giudiziaria.

La situazione

Siciliacque smentisce questo accordo e ricorda, piuttosto, che il debito complessivo di Aica, accumulato dal 2023 ad oggi, ammonta a circa 23 milioni di euro come sorte capitale.
Dopo aver avviato le azioni giudiziali per il recupero del credito, Siciliacque ha ottenuto la provvisoria esecutorietà parziale e limitata a circa 2 milioni di euro, oltre spese legali e interessi di mora previsti dalla legge. E, in assenza di adempimenti spontanei da parte di Aica e dei suoi azionisti, ha dovuto attivare i pignoramenti presso terzi.

“Pur apprezzando quanto è stato fatto in questi giorni dal nuovo vertice di Aica, al quale rinnoviamo il supporto, permangono gravissime situazioni debitorie di cui i soci di Aica sono a conoscenza”, conclude la società.

L’appello a Schifani

Nei giorni scorsi il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro aveva attaccato pesantemente la gestione di Aica da parte dei colleghi sindaci parlano di “Inaccettabile inerzia, ignavia e immobilismo” e chiesto l’intervento del presidente della Regione “ove necessario, con i poteri sostitutivi previsti dalla legge.”