Quarantuno migranti sono morti al largo di Lampedusa a causa di un naufragio. Un barchino, salpato da Sfax in Tunisia, si è ribaltato ed è affondato durante la navigazione nel canale di Sicilia. A raccontare quella che è stata l’ennesima tragedia sono i quattro sopravvissuti, tre uomini e una donna, che sono stati salvati dalla motonave Rimona.
I sopravvissuti
I sopravvissuti alla tragedia questa mattina sono stati trasbordati sulla motovedetta Cp327 della guardia costiera. I 4 naufraghi, originari di Costa d’Avorio e Guinea Konakry, sono sbarcati a Lampedusa.
Appena qualche giorno fa altro naufragio
Gli sbarchi oramai da oltre un mese si stanno susseguendo a ritmo impressionante sulle coste siciliane soprattutto nella zona dell’Agrigentino. Appena 4 giorni fa l’ennesima tragedia dell’immigrazione si è consumata proprio al largo di Lampedusa. Un’imbarcazione con a bordo una quarantina di persone si è rovesciata a 23 miglia sud-ovest della maggiore delle Pelagie. Il bilancio è stato di un minore morto e due dispersi. Una sorte migliore hanno avuto invece un gruppo di profughi riusciti a mettersi in salvo dopo che il barchino su cui viaggiavano s’è schiantato contro gli scogli della maggiore delle Pelagie.
La tragedia
Bloccati sulla costa, di fronte il mare in tempesta e onde di 4 e 5 metri e alle spalle una scogliera di 140 metri impossibile da scalare, in 20 sono rimasti prigionieri della rupe di Ponente. I migranti in salvo, tutti adulti, sono riusciti ad arrampicarsi su una piccola insenatura. Le motovedette della guardia costiera, le Cp327 e Cp762, non sono riuscite inizialmente ad avvicinarsi, né durante la notte, né nel corso della giornata. I tentativi sono stati tanti, ma soccorrerli per i militari è stato impossibile nell’immediatezza.
La vita di Eli
Intanto non molto distante, in centro abitato, Lampedusa è tornata a celebrare la vita. Una 32enne ivoriana ha partorito al poliambulatorio. Eli, il piccolo di 2,8 chili, è il secondo bambino, figlio di migranti, che viene al mondo a Lampedusa nell’arco di 2 anni. Sulla più grande delle isole Pelagie, a causa delle scarse attrezzature medico-sanitarie, non nascono bambini, figli di lampedusani, dal 1970. Già il 31 luglio del 2021, al Pte di Lampedusa si era verificato quello che i lampedusani definiscono “un miracolo”: Rita, una donna della Costa d’Avorio, aveva messo al mondo Maria, così chiamata in onore di Maria Raimondo, infermiera di Corleone che era in servizio all’ambulatorio quando la madre è arrivata.
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