I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la confisca dei beni del controvalore di oltre un milione di euro decisa dalla Corte d’Appello di Palermo per l’imprenditore agricolo Diego Gioacchino Guarneri, 49 anni di Canicattì (Ag) che venne arrestato il 29 marzo 2004 nell’operazione “Alta mafia” e finì in carcere prima di essere assolto in Cassazione dall’accusa di far parte della famiglia mafiosa locale e soprattutto di essere l’erede naturale dello zio Diego Guarneri ucciso in un agguato di mafia nell’ottobre del 2000.
Nonostante l’assoluzione il patrimonio di Guarneri costituito da terreni, aziende agricole ed immobili resta confiscato. Gran parte dei beni sono stati affidati alla cooperativa sociale “Lavoro & non solo” costituita a Canicattì federata a Libera e trasferita come sede sociale a Corleone in provincia di Palermo
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