Una barca con 56 migranti in pericolo nel Mediterraneo Centrale, al largo d Lampedusa. Lo riferisce Alarm Phone: “Siamo in contatto con un gruppo in fuga dalla Libia. Dice di essere quasi senza carburante e di dover affrontare un peggioramento delle condizioni meteorologiche”. I migranti temono le cattive condizioni meteo. “Le autorita’ italiane e maltesi non ci forniscono alcuna informazione”, aggiunge.
Gli sbarchi a Lampedusa
Due sbarchi, con totali 65 migranti, sono avvenuti durante la scorsa notte a Lampedusa dove l’hotspot di contrada Imbriacola era stato, su disposizione della prefettura di Agrigento, completamente svuotato. Gli ultimi 154 migranti, trasferiti con il traghetto di linea Cossyra, sono giunti all’alba a Porto Empedocle. Durante la notte, le motovedette di guardia di finanza e guardia costiera hanno soccorso due natanti con a bordo, rispettivamente, 43 e 22 persone. “Le autorità tunisine negli ultimi 4 mesi hanno impedito la partenza di 21 mila migranti, che i trafficanti di esseri umani tentavano di imbarcare verso le nostre coste. Il segno concreto che un fenomeno così complesso può essere affrontato solo con una strategia comune, come sta facendo l’Italia insieme a Paesi di origine e transito dei flussi migratori”. Così il Viminale in un tweet.
Arrivi da Libia e Tunisia
Nei giorni precedenti altri 100 migranti sono giunti a Lampedusa, dopo che i 3 natanti sui quali viaggiavano sono stati soccorsi dalle motovedette della guardia di finanza e della capitaneria di porto. A bordo delle carrette, salpate da Zuara e Zawia in Libia e da Sfax in Tunisia, c’erano rispettivamente 42, 23 (4 donne e 3 minori) e 28 (2 minori) originari di Egitto, Siria, Tunisia e Bangladesh. Anche i nuovi arrivati sono stati portati all’hotspot dove gli ospiti presenti erano saliti a 309.
I rimpatri
Sono 2.500 i migranti di vari Paesi dell’Africa subsahariana ritornati volontariamente nei loro paesi dall’inizio dell’anno con l’aiuto dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim). Lo ha reso noto la Direzione della Guardia nazionale di Tunisi su Facebook, aggiungendo che sono molti i migranti subsahariani privi di documenti rivoltisi alla polizia e alla Guardia nazionale per chiedere aiuto alle organizzazioni che si occupano di migrazioni che operano in Tunisia per essere rimpatriati.
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