Domenica 18 marzo a conclusione del primo ciclo di visite sperimentali per migranti minori ospiti delle comunità di accoglienza, insieme ai loro coetanei dei licei agrigentini, il Polo Culturale di Agrigento ospita “Il Bagaglio” di Luca Attanasio, storie di immigrazione di minori non accompagnati, un best seller che ormai sta girando l’Italia.

Durante la conferenza che si svolgerà alla Sala ZEUS del Palazzo dei Congressi interamente rinnovato ed appena inaugurato, fiore all’occhiello della città – dall’ingresso fino al tavolo dei relatori – i partecipanti cammineranno su foto di volti umani di varie etnie: sono quelli di giovani migranti, gli stessi che noi ogni giorno calpestiamo con i nostri atteggiamenti, il nostro volgare senso di identità e il nostro qualunquismo. Questo percorso è concepito come una mostra nella conferenza: in evidenza sono le foto di Mohamed Keità, giovane africano arrivato sulle coste siciliane sedicenne dopo un viaggio drammatico durato più di 3 anni e comune a quello di tanti suoi coetanei.

La giornata sarà preceduta Un ciclo di incontri culturali, visite per i giovani migranti minori non accompagnati, ospiti delle comunità agrigentine, al Museo Archeologico Pietro Griffo ed alla mostra Entire Life in a Package di Orna Ben Ami, allestita a Villa Aurea nella Valle dei Templi. I ragazzi parteciperanno alle visite insieme ai loro coetanei delle scuole agrigentine. Il programma prevede che protagonisti morali e di valore siano l’accoglienza, l’integrazione culturale e la cultura dell’accoglienza che da sempre hanno contribuito a connotare Agrigento. Protagonisti fisici saranno invece gli adolescenti: quelli delle scuole, gli studenti del liceo scientifico Leonardo da Vinci che educano anche migranti di seconda generazione e che incontreranno i loro coetanei delle comunità straniere: i giovani della Cooperativa Sociale Sanitaria Delfino che necessitano di formazione e di fare attività culturali.

I giovani stranieri saranno invitati prima al museo, divenendo membri onorari del Parco e della città attraverso una breve cerimonia di accoglienza.
Al museo scopriranno radici culturali comuni a partire dall’osservazione della cultura materiale antica: vasi, lanterne e strumenti della vita quotidiana, simili in tutte le civiltà che un tempo si affacciavano sul Mediterraneo, in passato, un enorme lago che univa i diversi popoli in un’unica cultura.
I partecipanti condivideranno, in tempo reale, punti di vista, reazioni e stati d’animo dando vita ad un social live che sarà una cassa di risonanza per il messaggio guida dell’intera operazione culturale. Ad ogni studente verrà consegnata una busta chiusa della quale non sarà svelato il contenuto e che dovrà essere conservata fino alla fine dell’incontro. Solo allora potrà essere aperta. Inoltre, i ragazzi saranno invitati a scattare foto e a girare brevi video dei momenti che particolarmente li colpiranno, naturalmente con discrezione e nel rispetto del percorso individuato dall’operatore didattico. La busta conterrà tre cartoncini, uno per ogni hashtag individuato, con relativi spunti di riflessione a cui i ragazzi potranno ispirarsi per i propri post. Gli studenti, prima di essere congedati, potranno aprire la busta e a leggerne il contenuto. Ogni studente sarà invitato a scegliere uno degli hashtag proposti e a utilizzarlo per pubblicare, attraverso Facebook, Twitter o Instagram, una propria riflessione su un momento o un aspetto che particolarmente lo ha colpito durante l’incontro, associando foto e/o video. Gli hashtag e i post potranno costituire lo spunto
per continuare la riflessione in classe con gli insegnanti.

L’iniziativa, organizzata da CoopCulture, concessionario dei servizi al pubblico per il Polo Culturale di Agrigento con la Caritas – Migrantes, intende, introdurre il finissage della mostra e soprattutto sviluppare un programma in piena linea con la Convenzione di Faro che promuove una concezione più ampia del patrimonio culturale e del suo rapporto con le comunità che lo hanno prodotto e ospitato (quante ceramiche al Museo provengono dall’Africa, dalla Siria e dall’Oriente e quanto i templi sono stati costruiti per essere un punto di riferimento per chiunque venisse dal mare!). La conoscenza e l’uso dell’eredità culturale rientrano a pieno titolo tra i diritti umani. Il diritto individuale di partecipare alla cultura e il diritto collettivo di riconoscersi in quella cultura vanno a costruire l’identità del cittadino europeo in grado di mettersi in dialogo con altre culture e altri patrimoni.
L’Europa dell’accoglienza e delle diversità esorta non solo alla tolleranza reciproca, ma anche alla conoscenza, alla comprensione, allo scambio costruttivo tra culture, alla valorizzazione delle diversità e alla sperimentazione di nuove forme di dialogo interculturale.

Il Polo Culturale di Agrigento, nell’ottica di rendere accessibile il patrimonio a quelle fasce di pubblico che solitamente non accedono ai luoghi della cultura, ha fortemente voluto questo progetto di audience development ponendosi in primo piano nel panorama europeo per quest’attività pionieristica di integrazione attraverso il patrimonio storico archeologico e, aspira a svilupparla per una cultura a favore dell’accoglienza, dell’abbattimento delle barriere e dell’integrazione di tutti a livello universale. L’iniziativa si svolge con il Patrocinio del Comune di Agrigento.

APPUNTAMENTO
GIOVEDI’ 15, VENERDI’ 16, SABATO 17 MUSEO ARCHEOLOGICO PIETRO GRIFFO ORE 10.30 – 13.00
VISITE INCONTRO: I GIOVANI AMBASCIATORI DI CULTURA.

DOMENICA 18 MARZO ORE 16.30 PALACONGRESSI SALA ZEUS
AGRIGENTO – VILLAGGIO MOSE’
CONFERENZA INTERNAZIONALE CON AUTORITA’.
INGRESSO GRATUITO