In balia delle onde, ma al sicuro sulla nave Aquarius di Sos Mediterranee. Sono i 400 migranti salvati nelle scorse ore in diverse operazioni di soccorso che è previsto arrivino domani a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento.

A causa del peggioramento delle condizioni meteo e con il mare agitato l’attracco della nave dell’organizzazzione umanitaria italo-franco-tedesca, infatti, potrebbe essere posticipato.

I 400 migranti recuperati si trovavano a bordo di due barconi e di un barchino. All’operazione di salvataggio, coordinata dalla Guardia Costiera, ha preso parte anche una nave della marina britannica.

A bordo della nave Aquarius ci sono cittadini somali, eritrei, pakistani, bangladesi e siriani. La maggior parte sono stati tratti in salvo da un barcone in legno bianco, circa 40 da un barchino, 97 da un barcone blu. Su quest’ultimo barcone, il più grande, si trovavano circa 500 persone: il resto del gruppo si trova a bordo di una nave della marina britannica, che è arrivata in supporto dell’operazione di salvataggio quando la Aquarius aveva già messo in salvo i primi 97 migranti.

L’arrivo della nave britannica, che ha preso in carico ed ultimato il soccorso del barcone blu, ha consentito alla Aquarius di dedicarsi prioritariamente al salvataggio dei profughi sulla barca bianca, che aveva cominciato a imbarcare acqua. Il trasferimento dei 97 già tratti in salvo dalla Aquarius a bordo della nave della Marina britannica per consentire il ricongiungimento dei nuclei familiari, è stato in seguito annullato a causa del peggioramento delle condizioni metereologiche, che lo avrebbero reso troppo pericoloso.  La Aquarius sta quindi facendo rotta verso Porto Empedocle dove, appena le condizioni meteo lo consentiranno, attraccherà.

Durante la navigazione le onde hanno raggiunto un’altezza di 4 metri e le previsioni del tempo annunciano un peggioramento nelle prossime ore: a bordo molti dei migranti soffrono il mal di mare e lo staff di Msf e Sos Mediterranee sono impegnati a prendersi cura di quelli che stanno male e supportare gli altri con acqua, cibo e coperte.

Foto Kevin McElvaney/Sos Mediterranee

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