È piombata la disperazione tra i naufraghi ospitati sulla Sea Watch 3 che si trova ancora a largo di Lampedusa in attesa di attraccare in un “porto sicuro”. Ieri la Corte europea per i diritti dell’uomo ha negato alla nave tedesca, battente bandiera olandese, l’attracco al molo dell’isola siciliana. “Questa mattina – scrive Sea Watch in un tweet – abbiamo comunicato ai naufraghi la decisione della Corte di rigettare il ricorso. Sono disperati. Si sentono abbandonati. Ci hanno detto che la vivono come una negazione, da parte dell’Europa, dei loro diritti umani”.

Intanto dalla ong tedesca arriva un invita a donare per contribuire all’assistenza legale del capitano della nave Carola. “Se il nostro capitano Carola porta i migranti salvati dalla Sea Watch 3 in un porto sicuro – riporta la ong su Twitter – come previsto dalla legge del mare, affronta pene severe in Italia”.

Mentre la nave si trova ancora a largo delle coste di Lampedusa, sull’isola continuano gli sbarchi. Poco prima delle 22 di ieri, una motovedetta della Guardia di finanza ha trainato nel porto di Lampedusa una piccola imbarcazione con a bordo otto migranti tunisini. L’imbarcazione era stata avvistata davanti alle coste dell’isola.

A Palermo continua la mobilitazione di associazioni, sindacati e liberi cittadini a sostegno della Sea Watch. Dopo la manifestazione di ieri sera davanti al sagrato della Cattedrale di Palermo,  la mobilitazione continuerà anche stasera con il presidio davanti alla cattedrale. “Purtroppo – scrive Legambiente Sicilia, tra gli organizzatori della manifestazione -, ancora nulla è cambiato e la corte di giustizia europea ha inspiegabilmente respinto la richiesta dei migranti a bordo della SeaWatch. Le prossime ore saranno delicatissime per  quanto riterrà  fare il capitano della SeaWatch per dare un porto sicuro allo sbarco dei migranti. Per questo è necessario continuare la mobilitazione per mostrare ancora di più il nostro sostegno e la richiesta di cambiare le leggi criminogene che condannano a morte sicura chi fugge e a pene severe chi salva i migranti”.

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