Nuovo maxi sbarco a Lampedusa. Le motovedette della guardia costiera, della guarda di finanza e quelle svedesi di Frontex hanno soccorso, al largo dell’isola, un peschereccio con a bordo quasi 600 persone. Per l’esattezza 573 (tra cui 4 donne e 2 minori) migranti.

Persone trasferite all’hotspot di contrada Imbriacola

Il gruppo, partito dalla Libia, dopo lo sbarco a molo Favarolo, è stato trasferito all’hotspot di contrada Imbriacola che da venerdì sera era completamente vuoto. L’ultimo sbarco, sulla maggiore delle isole Pelagie, era dello scorso 22 novembre.

Gli ultimi arrivati sono originari di Siria, Egitto, Bangladesh, Pakistan ed Etiopia. I migranti vengono, adesso, ascoltati dai poliziotti della squadra mobile della questura di Agrigento che sono 365 giorni l’anno in servizio all’hotspot per cercare di ricostruire la traversata iniziata dalla Libia e, soprattutto, tentare di identificare chi ha condotto il peschereccio.

Nei giorni scorsi il dramma migranti tra morti e hotspot pieno

“Quante vite innocenti vanno ancora sacrificate? Cosa deve accadere affinché l’Europa abbia un sussulto di dignità? Aveva solo due anni l’ultima vittima dell’ennesimo naufragio di Lampedusa. Perdonaci piccolo angelo”. Lo ha scritto pochi giorni fa il governatore della Sicilia, Renato Schifani sul suo profilo Facebook, dopo l’ennesimo sbarco a Lampedusa, che è costato la vita, a una piccola di due anni.

L’imbarcazione è venne scortata dalle motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza per evitare nuove tragedie. Secondo il racconto dei migranti, originari di Bangladesh, Marocco, Siria, Iraq, Egitto e Pakistan, il viaggio è iniziato domenica scorsa, come sempre, dal porto di Zwara, in Libia.

Un piccolo sbarco di 43 persone è giunto in seguito, portando il “contatore” a più di mille persone giunte a Lampedusa la scorsa settimana. Attualmente sono 900 i migranti ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola. La macchina dei trasferimenti non si è mai fermata e già stamattina in 130 lasceranno l’isola.