Sarà lutto cittadino oggi a Favara – come ha stabilito il sindaco Antonio Palumbo – per i funerali del cardiologo Gaetano Alaimo, ucciso con un colpo di pistola martedì pomeriggio nel suo studio. I funerali si terranno nel pomeriggio nella chiesa Madre.

I funerali di Gaetano Alaimo dopo l’esame autoptico

Questa mattina, alla camera mortuaria dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento verrà effettuata l’autopsia dal medico legale Alberto Alongi, incaricato dalla Procura. I familiari della vittima, attraverso l’avvocato di fiducia Giuseppe Barba, hanno nominato, quale consulente di fiducia, il professor Paolo Procaccianti.

Convalidato il fermo del presunto assassino

Ieri il gip Micaela Raimondo ha convalidato l’arresto del quarantasettenne reo confesso dell’omicidio, il bidello Adriano Vetro, e ne ha disposto la custodia cautelare in carcere. La difesa dell’indagato, rappresentata dall’avvocato Santo Lucia, ha già annunciato che lunedì formalizzerà il ricorso al Riesame.

Il cardiologo ucciso per un certificato

Vetro, difeso dall’avvocato Santo Lucia, ha sparato e ucciso il cardiologo per problemi legati ad un certificato, per il rinnovo della sua patente, che il cardiologo non avrebbe voluto fargli. Arrestato, in quasi flagranza di reato dai carabinieri, l’indagato è recluso al carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento.

“Ciclo di violenza che dura da anni, stiamo pagamento a caro prezzo”

“Una notizia che colpisce tutti noi e che ci porta a ribadire ancora una volta la preoccupazione per il ripetersi di attacchi, incursioni violente e minacce che minano direttamente o indirettamente la vita di medici e personale sanitario. Siamo dentro un ciclo di violenza che dura da anni e che stiamo pagando a caro prezzo”. Lo dice il presidente dell’Omceo Palermo Toti Amato, in rappresentanza dei presidenti di tutti gli ordini provinciali: Vito Ignazio Barraco (Trapani), Giacomo Caudo (Messina), Giovanni D’Ippolito (Caltanissetta), Anselmo Madeddu (Siracusa), Renato Mancuso (Enna), Igo La Mantia (Catania), Santo Pitruzzella (Agrigento), Carlo Vitali (Ragusa).

I medici parte civile nel processo

Conclude Amato: “Speriamo che le istituzioni rispondano con saggezza e durezza, con una visione del futuro che guarda a fatti incontrovertibili. Quello che resta oggi è un altro giorno di dolore per la categoria medica e la possibilità di costituirci parte civile nel processo”.

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