Condannato in via definitiva a 12 anni di reclusione e al pagamento di 9 mila euro di multa, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di estorsione, truffe e violenze sessuali C. P., residente ad Alessandria della Rocca, nell’Agrigentino, è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso
dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta. Il processo era scaturito da indagini effettuate, sotto la direzione della Procura dai carabinieri di Mussomeli, in seguito all’arresto in flagranza di reato dell’uomo, il 22 novembre 2018, per avere estorto, secondo l’accusa, soldi a una donna di Mussomeli minacciandola di pubblicare fotografie e video a sfondo sessuale.

Le indagini della Procura di Caltanissetta

L’uomo è stato condannato, con sentenza del tribunale nisseno confermata dalla Corte d’appello e divenuta irrevocabile perché scaduti i termini per proporre ricorso in Cassazione, a 12 anni di reclusione, al pagamento di 9 mila euro di multa e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il procedimento scaturisce da complesse e articolate indagini effettuate, sotto la direzione della Procura di Caltanissetta, dai carabinieri di Mussomeli che lo arrestarono in flagranza di reato il 22 novembre del 2018 in riferimento all’episodio della donna di Mussomeli alla quale aveva estorto denaro con la minaccia di pubblicare le foto e i video “hot”. Indagini che poi permisero di scoprire altri gravi episodi di estorsioni, truffe e violenze sessuali di cui Padovano si era reso autore nei territori di Raffadali, Caltabellotta, Ribera ma anche in provincia di Messina e Salerno.

Estorsioni sotto minaccia hot

In particolare è stato dimostrato che l’uomo, frequentando alcuni gruppi di preghiera, riusciva ad allacciare rapporti con alcuni membri che venivano sistematicamente minacciati della pubblicazione di foto e video che li ritraevano in atteggiamenti sessualmente espliciti. Reati commessi con la complicità dei genitori, anch’essi condannati in via definitiva. Tutto questo sfruttando la sua fama di “occultista e guaritore” e generando nelle vittime la convinzione dell’esistenza di gravi pericoli che solo lui, ovviamente in cambio di denaro, avrebbe potuto risolvere.