“Chiediamo al sistema bancario di aiutare gli agricoltori produttori di uva da tavola con il rinvio delle cambiali agrarie e, in generale, di tutte le scadenze bancarie di mutui e prestiti contratti dagli agricoltori con le banche”. Lo scrive in una lettera inviata all’Abi (Associazione bancaria italiana) Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale della Cia Sicilia intervenendo sulla complessa campagna dell’uva da tavola per larga parte compromessa.

Pur essendo presenti due IGP con i rispettivi Consorzi di Tutela: IGP Uva Italia di Canicattì e IGP Uva da tavola di Mazzarrone, da due anni gli agricoltori produttori di Uva da tavola non riescono a “fare reddito”.

I produttori ricevono una remunerazione molto bassa – evidenzia Castagna – che si attesta intorno ai 40 centesimi/kg per le varietà tradizionali, solo le varietà apirene (senza semi, ndr) spuntano un prezzo più alto. In Italia i canali di sbocco sono rappresentati dalla Gdo (Grande distribuzione organizzata) che spunta prezzi elevati a causa di troppe speculazioni lungo la filiera. Il mercato estero è in forte flessione”.

“Lo scorso anno a causa del Cracking ovvero dello spacco dell’acino – aggiunge Castagna – vi è stato un forte deprezzamento del prodotto che ha generato minor prezzo di vendita, quest’anno vi è una grave crisi di mercato, accompagnata a deprezzamento commerciale del prodotto causa eventi meteorologici. Le quantità vendute sono poche e spesso a prezzi che non coprono neanche i costi di produzione”.

Nell’aula consiliare del comune di Mazzarrone, uno dei comuni che risente maggiormente di questa crisi, si è tenuta recentemente una affollata assemblea voluta dalla CIA-Agricoltori Italiani, a cui erano presenti oltre i dirigenti CIA, circa 200 agricoltori, amministratori locali, sindaci e rappresentanti dei Consorzi di tutela, a seguire vi è stato un incontro con l’assessore Bandiera che si è reso disponibile a sostenere il comparto, condividendo le richieste formulate da Cia Sicilia affinché questo settore possa essere messo nelle migliori condizioni di uscire definitivamente dalla crisi.

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