Il deputato regionale della Lega e presidente della commissione speciale all’Ars Carmelo Pullara interviene sulla difficile situazione delle famiglie sgomberate in contrada Cantamatino a Siculiana, nell’Agrigentino, a causa di frane e smottamenti provocate dal maltempo.

“Intere famiglie sgomberate in Contrada Cantamatino a Siculiana, dove frane e smottamenti provocati dal maltempo dei giorni scorsi hanno distrutto la strada e le opere di sostegno mettendo a rischio la pubblica incolumità. Questo è quello che accade quando non si interviene in tempo. Da mesi sollecito un intervento ma nulla è stato fatto”, sottolinea l’onorevole Carmelo Pullara.

“Condivido grido di aiuto lanciato dalle famiglie”

“Accolgo e condivido il grido di aiuto lanciato da intere famiglie – scrive Pullara – che sono state sgomberate dai propri alloggi in seguito alla frana che ha distrutto la strada di Contrada Cantamatino a Siculiana. Il numero delle persone sgomberate è di circa 50 e di queste 36 sono state ospitate in alberghi del territorio. Tanta amarezza e rabbia da parte di tante famiglie che hanno dovuto abbandonare, tra frustrazione e lacrime, le proprie case. Le ultime, violente, piogge hanno aggravato una situazione, di fatto, già complicata provocando frane e smottamenti”.

“Da mesi sollecito intervento di messa in sicurezza”

Osserva l’esponente della Lega: “Ma la cosa più grave è che il progetto di messa in sicurezza presentato dal Comune all’assessorato regionale delle infrastrutture adesso non è più valido e va rifatto. È da mesi che su input del sindaco Zambito e dell’assessore Licata, sollecito l’intervento di messa in sicurezza della strada. Il progetto è stato depositato dal Comune al Commissario per il rischio idrogeologico eppure a fronte di più solleciti e richieste nulla di nulla è stato fatto fino ad oggi”.

E conclude: “Ma cosa si deve sperare – continua Pullara – nella tragedia per fare in modo che si mettano in atto gli interventi dovuti? Servono interventi urgenti per la messa in sicurezza e completare gli interventi già programmati. Queste sono le risposte che la gente vuole non gli auditorium colmi di tifosi interessati ad assistere al braccio di ferro su chi farà il presidente”.

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