A Lampedusa rischia di chiudere dopo oltre trenta anni di attività il centro che accoglie le meravigliose Caretta caretta, le tartarughe diventate esse stesse il simbolo di Lampedusa.
Il centro e la sua storia
Il centro é andato avanti in tutti questi anni grazie alla buona volontà e alla determinazione dei volontari e dei ricercatori che hanno sposato la causa di questi animali che arrivano a noi da un tempo lontanissimo. Il motivo – come spiega Daniela Freggi – va ricercato nello stesso dramma che sta colpendo piccole e grandi imprese: il caro bollette. Al centro é arrivato un tagliando da 17 mila euro, otto volte in più di quanto si pagava l’anno scorso. La bolletta monstre é causata anche da un cavillo che fino a qualche tempo fa era sostenibile per il centro ma oggi si è trasformato in un nodo scorsoio capace di stoppare la preziosa azione di salvaguardia del centro di Lampedusa. Il centro, infatti, aveva stipulato un accordo con l’azienda che ospita le attività dei ricercatori e le vasche utilizzate per salvare le tartarughe, per poi metterle in condizione di tornare a mare. L’accordo prevedeva e prevede tuttora che tocchi al centro il pagamento delle utenze energetiche, anche per la quota che fa riferimento alle attività dell’azienda che ospita le tartarughe e i ricercatori.
I rincari “uccidono” anche le attività di volontariato
Una situazione che, alla luce dei rincari, é diventata insostenibile. Così, se non dovesse arrivare un aiuto, a Daniela Freggi ed a chi lavora ogni giorno per salvare le tartarughe non resta che sperare in un soffio divino, in quel “o’sciá” che a Lampedusa significa tutto.
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