Una tecnologia progettata ad Agrigento per sostenere una spedizione “estrema” finalizzata ad esperimento medico scientifici in ambienti climaticamente ostili.

E’ stata utilizzata durante Artemis 4554, la spedizione scientifica dell’Aeronautica Militare sul Monte Rosa che si è conclusa con successo nei giorni scorsi.

La missione

Ha avuto esito positivo la Missione Artemis 4554. Si è trattato di una spedizione scientifica dell’Aeronautica Militare che ha portato un’equipe di medici e specialisti a quota 4554 metri, presso la Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa situato sul Monte Rosa. L’obiettivo principale della missione era la realizzazione di una serie di esperimenti medico-scientifici focalizzati sulla fisiologia umana in condizioni di alta quota.

Le aziende agrigentine e la tecnologia medica

L’iniziativa rientra nelle celebrazioni per il centenario del Corpo Sanitario dell’Aeronautica Militare e ha visto la collaborazione di due aziende agrigentine che hanno messo a disposizione una tecnologia sviluppata proprio al centro della Sicilia. Si tratta di “soluzioni avanzate di intelligenza artificiale per il monitoraggio in tempo reale della posizione e dei parametri vitali dei Mission Specialist” portate sul Monte Rosa da ‘Idea’ e ‘Medical Cloud’.

Sistemi di rilevamento e piattaforma avanzata

Attraverso i sistemi di rilevamento e la piattaforma software “Deltacom”, sviluppata interamente in Sicilia dalle due società, è stato possibile garantire un monitoraggio continuo e un’analisi predittiva dei dati raccolti. Queste tecnologie hanno contribuito sia alla sicurezza dell’equipe sia all’acquisizione di dati scientifici di grande valore, aprendo inoltre prospettive applicative nella gestione delle maxi-emergenze e nel monitoraggio degli operatori da parte delle centrali operative.

Dieci gli esperimenti realizzati

Durante la missione sono stati realizzati 10 esperimenti sulla fisiologia umana, svolti tra la Capanna Gnifetti (3700 m) e la Capanna Margherita (4554 m), in collaborazione con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino, università italiane e aziende specializzate. Oltre agli aspetti fisiologici, sono stati studiati anche i fattori psicologici legati alla gestione dello stress in alta quota, di particolare interesse per piloti e astronauti.

Tra i progetti, NeuroSpace ha analizzato l’adattamento del sistema nervoso a condizioni estreme analoghe a quelle dello spazio.

I dati raccolti saranno messi a disposizione del Corpo Sanitario dell’Aeronautica Militare per favorire nuovi studi e sviluppi nella medicina d’alta quota, con potenziali ricadute anche nella gestione delle emergenze e delle maxi-emergenze in contesti terrestri.

Le parole dell’ingegnere agrigentino

“Questa esperienza è stata determinante per testare ‘Deltacom’ in condizioni estreme, a ben 4554 metri di quota. Abbiamo monitorato con successo parametri vitali, posizione in tempo reale e trasmissioni audio-video degli operatori. Il sistema ha funzionato come un vero ‘compagno digitale’, mantenendo il collegamento con il campo base anche quando le comunicazioni tradizionali erano impossibili -ha detto l’ingegnere Ivano Midulla. – La piattaforma è progettata per gestire emergenze e maxi-emergenze, supportando la classificazione dei pazienti e il coordinamento operativo”