Le sezioni operative Usar smobilitano ma c’è ancora lavoro per i vigili del fuoco a Ravanusa. Con l’individuazione ed il recupero delle ultime due vittime rimaste coinvolte nel crollo degli edifici, i vigili hanno concluso la fase di “Search and Rescue”, ovvero di ricerca e soccorso. Ma da oggi, rimangono sullo scenario il posto di comando avanzato per il coordinamento delle attività di collaborazione che verranno eventualmente richieste dalla procura della Repubblica, il personale con i mezzi speciali di movimento terra e le Sezioni operative per i sopralluoghi di verifica, le attività di messa in sicurezza ed il recupero dei beni di prima necessità delle persone evacuate dalla zona rossa.

Ieri le ultime due vittime estratte

Sono stati ritrovati ieri dai vigili del fuoco i corpi di Calogero e Giuseppe Carmina, i due dispersi dell’esplosione di Ravanusa, nell’Agrigentino. I cadaveri erano nel garage del palazzo di quattro piani crollato. Sono così nove le persone senza vita estratte dalle macerie.

Tra le vittime accertate c’è anche Selene, la giovane donna incinta di 9 mesi che a giorni avrebbe dovuto partorire Samuele. Con lei, infermiera, dalle macerie di via Trilussa i soccorritori hanno estratto i corpi esanimi del marito Giuseppe, e dei suoceri Angelo ed Enza. Una famiglia distrutta.

Lutto cittadino

A Ravanusa sarà lutto cittadino fino al giorno dei funerali. A proclamarlo il sindaco Carmelo D’Angelo che da sabato sera, quando è scoppiato un tratto di metanodotto cittadino, non s’e’ mosso un
solo attimo da via Trilussa, dove nove persone sono morte nel crollo delle case. Ieri sono stati ritrovati gli ultimi due corpi che si trovavano sotto le macerie.

“Questa immane tragedia si chiude con un bilancio pesantissimo di vite spezzate. Fino al giorno dei funerali – ha spiegato – ho dichiarato il lutto cittadino in ricordo di Piero, Carmela, Giuseppe, Selene, Angelo, Liliana, Calogero, Giuseppe ed Enza. Che Dio li abbia in gloria”. Alle 9 vittime si aggiunge il piccolo Samuele, che sarebbe dovuto venire alla luce oggi. Soltanto due le superstiti, due anziane che erano tornate in casa – in via Trilussa – dopo aver partecipato, come d’abitudine, alla messa.

 

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