Dopo oltre un decennio di attesa e disagi, il viadotto Cansalamone di Sciacca si prepara a riaprire i battenti. Il ponte, chiuso dal 2014 a causa del deterioramento strutturale, tornerà presto a collegare i quartieri più periferici con il cuore della città.

La Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico della Regione Siciliana ha ufficializzato l’aggiudicazione dei lavori di recupero al Consorzio stabile Valori Scarl di Roma, con un ribasso del 27,9% sull’importo base e un finanziamento complessivo di 6,8 milioni di euro.

Il cantiere partirà a breve e avrà una durata stimata di 18 mesi, con conclusione prevista per giugno 2027. L’intervento è considerato strategico non solo per la mobilità locale, ma anche per lo sviluppo turistico e la sicurezza stradale dell’intero comprensorio agrigentino.

“È un risultato di cui siamo orgogliosi – ha commentato il presidente della Regione Renato Schifani – e che restituisce a tutta l’area dell’Agrigentino un importante collegamento, strategico per la crescita di quella porzione di territorio. Prosegue senza sosta il nostro impegno per riqualificare la viabilità di nostra competenza e per garantirne i più moderni standard di sicurezza”.

Un’infrastruttura chiusa da ben 11 anni

Il viadotto Cansalamone fu costruito alla fine degli anni Sessanta per collegare il centro di Sciacca con i quartieri residenziali più esterni, tra cui San Marco, Foggia e Carbone. Per decenni ha rappresentato un asse viario fondamentale, fino a quando il suo deterioramento strutturale non ne ha imposto la chiusura al traffico veicolare. I lavori di manutenzione eseguiti nel 1999 non furono sufficienti a risolvere i problemi di degrado, e nel tempo le condizioni della struttura sono peggiorate fino al definitivo stop del transito.

La chiusura ha avuto un impatto pesante sulla viabilità locale: i residenti delle aree interessate hanno dovuto scegliere percorsi alternativi, spesso più lunghi e congestionati, attraversando il quartiere Perriera per raggiungere il centro urbano. Una soluzione tampone che ha però causato disagi crescenti, rallentando la mobilità e penalizzando l’accesso ai servizi principali.

Sicurezza e rilancio turistico al centro dell’intervento

La riapertura del ponte, prevista per la metà del 2027, avverrà al termine di un’operazione di recupero strutturale completo. Gli interventi previsti sono molteplici e mirati: si partirà con il consolidamento delle fondazioni, seguito dal rifacimento della piastra di appoggio, dalla sostituzione dei giunti e dal ripristino dei freni sismici, elementi indispensabili per assicurare la resistenza del viadotto alle sollecitazioni.

Oltre alla componente ingegneristica, il progetto include anche il rifacimento dell’intera pavimentazione stradale e un’accurata opera di sistemazione del torrente Cansalamone, che scorre sotto la grande struttura. Questo intervento, fondamentale per la sicurezza idraulica, prevede la rimozione dei materiali deteriorati e la posa di una nuova armatura.

“Si tratta – prosegue il presidente della Regione – di un’opera che mette fine a innumerevoli disagi per l’utenza, costretta per oltre dieci anni a percorsi alternativi. La riapertura del viadotto, prevista per il mese di giugno del 2027, non potrà che potenziare l’attrattività di un’area a forte vocazione turistica, garantendo la piena sicurezza dell’arteria viaria, a salvaguardia della pubblica incolumità”.

Un tassello importante per la mobilità in Sicilia

La riqualificazione del viadotto Cansalamone si inserisce in una strategia più ampia della Regione Siciliana, volta al miglioramento della rete infrastrutturale e alla prevenzione del dissesto idrogeologico. Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno portato a termine le procedure di gara, con l’obiettivo di accelerare la cantierizzazione e contenere i tempi di esecuzione.

L’opera si colloca in un’area a forte vocazione turistica, che negli ultimi anni ha visto una crescente domanda di collegamenti efficienti. Sciacca, con il suo porto, le terme, il centro storico e le località balneari, rappresenta una delle mete più ambite del sud-ovest siciliano. La riapertura del viadotto contribuirà a fluidificare i flussi di traffico, ridurre l’isolamento delle aree periferiche e rafforzare l’offerta turistica dell’intero territorio.

In un momento storico in cui la mobilità sostenibile e sicura è una priorità, questo progetto rappresenta un passo concreto verso una rete stradale più moderna ed efficiente.