Il settore pubblico è sempre più interessato dalla rivoluzione digitale e sta adottando soluzioni ad hoc per ammodernare la comunicazione e i rapporti con i cittadini: tra gli strumenti che stanno prendendo piede in questi anni vi sono quelle di Democrazia Digitale, che consentono di trasmettere dibattiti in streaming o in differita e la loro verbalizzazione e indicizzazione. La Sicilia, in particolare, risulta essere la quinta regione in Italia per utilizzo del servizio: ecco i dati e cosa sta cambiando sull’isola.
Che cos’è Democrazia Digitale
Le soluzioni di Democrazia Digitale sono tra quelle che si stanno diffondendo più velocemente all’interno di un numero crescente di Pubbliche Amministrazioni per portare amministratori ed enti nelle case dei cittadini, rendendo molto più facile la conoscenza di ciò che accade all’interno di Comuni e altri enti. La piattaforma sviluppata da Cedat85, in particolare, permette di effettuare trasmissioni in streaming o in differita e di archiviare quanto viene detto durante i dibattiti, favorendo così un miglior rapporto tra enti e persone.
La piattaforma rappresenta una delle numerose novità che stanno riguardando il settore pubblico, sempre più impegnato a rimettersi sulla scia delle società private che già da anni forniscono servizi avanzati sfruttando internet e il digitale. È il caso per esempio delle tante piattaforme di gioco, che proponendo un ampio catalogo di passatempi utilizzabili da PC e da mobile, ma anche contenuti per imparare come funzionano le slot machine e gli altri svaghi, si sono imposte come una delle realtà più ricche ed efficienti in assoluto.
Seppure con finalità diverse, anche gli enti pubblici sono chiamati ad approcciare le nuove tecnologie per accompagnare i cittadini verso il futuro, per esempio con sistemi di identificazione più sicuri come lo SPID e la Carta di Identità Elettronica (CIE) oppure con portali che permettono di gestire autonomamente pratiche e richieste. A tutto ciò si aggiungono le proposte per migliorare le comunicazioni verso l’esterno: tra queste troviamo proprio la Democrazia Digitale.
Con la Democrazia Digitale (o Digital4Democracy) le sedute consiliari dei Comuni si aprono verso il pubblico, che può dunque sempre seguire le dirette oppure recuperare in un secondo momento i contenuti trascritti dal parlato, archiviati in un file di testo multimediale. Lo strumento consente peraltro di integrare sistemi di votazione elettronica certificata e di estrarre ritagli delle sedute da riguardare e condividere sui social.
Sicilia quinta in Italia per uso della Democrazia Digitale
L’uso della Democrazia Digitale si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia, con alcune regioni in particolare che si dimostrano più propense al cambiamento. La Lombardia, per esempio, piazza ben 60 Comuni in questa graduatoria classificandosi prima, seguita da Puglia e Veneto con 27 Comuni ed Emilia-Romagna a 20.
Ottimo anche il risultato della Sicilia, che con 19 Comuni si posiziona quinta, a dimostrazione dei notevoli passi in avanti fatti in questi ultimi anni sull’isola. Interessante è anche il dato delle singole province, che premia Palermo con 6 Comuni, seguita da Siracusa a 4, Catania a 3, Trapani e Messina a 2 e Ragusa ed Enna a 1, dimostrando una leggera disparità tra il capoluogo regionale e alcune province ancora un po’ indietro.
La politica siciliana punta a diventare sempre più come una grande piazza accessibile a tutti tramite internet e in cui ciascuno può partecipare attivamente, effettuando ricerche ed eventualmente comunicando con l’ente. Obiettivo di questo importante passaggio è quello di garantire la piena trasparenza di tutte le azioni poste in essere all’interno delle Case Comunali, il tutto sfruttando le enormi potenzialità già espresse dal web in molti altri ambiti.
Uno strumento facile da usare e affidabile sotto tutti i punti di vista, che oltre ad avvicinare cittadini ed enti, migliora l’efficienza delle sedute e permette di ridurre i costi complessivi in maniera sensibile. Si spera che l’operazione possa presto espandersi ulteriormente anche verso tutti gli altri Comuni portando la Sicilia ancora più in alto nei processi di digitalizzazione e trasformandola in un vero e proprio esempio di eccellenza, apertura ed efficienza dei rapporti con tutti i soggetti esterni.
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