Pino Apprendi
Ex deputato regionale. Garante dei detenuti di Palermo. Vigile del fuoco per sempre.
L’estate sta finendo diceva una vecchia canzone ed io aggiungo che nulla è cambiato, se non in peggio, in carcere.
Una estate caldissima, soffocante, per chi vive per oltre 20 ore in pochi metri quadrati. Pronti, si fa per dire, ad affrontare l’inverno con i problemi legati alle basse temperature.
Abbiamo assistito alle passerelle di agosto di alcuni parlamentari che, il massimo che hanno fatto, oltre al comunicato stampa, è stata la presentazione di una interrogazione parlamentare, che probabilmente riceverà risposta fra 4/5 mesi.
Risposte del ministro senza alcuna concretezza, che ha già dimostrato quanto abbia a cuore i detenuti anche quando si è parlato di suicidi, minimizzando il tutto come fatti naturali.
In Sicilia, dove mancano le REMS per accogliere coloro che hanno problemi di salute mentale e le comunità per i tossicodipendenti, il Presidente ha aspettato 5 mesi per nominare il nuovo garante regionale, al quale auguro buon lavoro. Cosa possiamo aspettarci da una regione che ha lunghissime liste di attesa nella sanità per chi detenuto non è e dove il detenuto viene considerato rifiuto della,società.
In carcere non si muore solo per i suicidi, si muore anche e spesso, per gravi patologie trascurate e non per responsabilità del personale sanitario del carcere ma per una sanità quasi inesistente.
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