pippo manuli

Pensionato....opinionista per hobby, di fede repubblicana

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Taormina è un palcoscenico surreale. Quattro sei partecipate, aziende speciali e società di capitali sono sbucate come funghi dopo un temporale, lasciando il Comune a fare da comparsa ornamentale nella corte del Nisiota. Nel frattempo si moltiplicano Ranger armati, ausiliari del traffico e lavori – per sistemare un paio di stanze del Capalca – affidati “per interposta persona”. A completare il quadro, l’addetta stampa della ASM, la cui funzione resta avvolta in un misterioso alone di silenzio.

Un lampo di razionalità avrebbe potuto introdurre i mastelli dotati di intelligenza artificiale: piccoli Cubi di Rubik dell’immondizia pronti a segnalare il livello di riempimento, monitorare odori e persino riconoscere il cittadino ingrato che non sa differenziare. Invece la tecnologia si fa pretesto per un’infrastruttura di controllo degna di un romanzo distopico. Il vero scandalo esplode però quando le sessioni notturne di conferimento – orchestrate dai mastelli “smart” – diventano un concerto per secchi e motori stridenti.

Una falange di insonni fonda il “Comitato del Sonno”: proteste davanti al Municipio, ordine del giorno in Consiglio Comunale, e poi il gran rifiuto del Condottiero senza macchia. Bastava spostare di due ore l’orario di conferimento per le famiglie sul Corso, senza alcun peso aggiuntivo sui costi di raccolta. Invece è partito un florilegio di accuse reciproche, minacce in perfetto stile “ivegotmyreasons”, e l’epica declamazione alla marchese del Grillo: “io sono io e voi non siete un casso”.

La frattura nell’opinione pubblica ha aperto crisi d’identità amministrativa. Si indaga sul come si sia usciti dal dissesto, a quale prezzo, e si scopre che il reparto finanziario – lo stesso che ha “favorito” il tracollo – ha già introitato oltre due milioni di euro in consulenze, avvocati e parcelle varie. Il sospetto è che la vera equazione dei mastelli smart sia “costi in crescita = monnezza in delirio”.

A completare il quadro, il piano spiagge. Ancora non si conoscono appieno gli effetti, ma spuntano stabilimenti balneari dove un tempo si diceva ci fossero spiagge libere. Le dune hanno lasciato il posto a ombrelloni e cabine a pagamento, mentre i bagnanti si aggirano cercando tracce della famosa Marcia in più.

Alla resa dei conti, l’unica certezza a Taormina è la monnezza. E se i mastelli intelligenti non bastano a mettere ordine, forse è il caso di dedicare a rifiuti e disfunzioni un inno di lode e ironia. Perché qui, tra un provvedimento sproporzionato e una notte insonne, la regina indiscussa resta la “pattumiera”.


Luogo: Spazio Andromaco, degli strateghi, 48, TAORMINA, MESSINA, SICILIA

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