La DIA (Direzione Investigativa Antimafia) ha eseguito una confisca definitiva di beni per un valore di oltre 2,2 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dalla Corte di Appello di Caltanissetta – Sezione Misure di Prevenzione, riguarda un imprenditore ritenuto contiguo alla famiglia mafiosa di Gela, legata al boss Giuseppe Madonia.
L’imprenditore forniva ingenti risorse finanziarie alla mafia
L’indagine, condotta dal Centro Operativo DIA di Caltanissetta, ha rivelato che l’imprenditore, in qualità di socio e amministratore di diverse aziende, ha fornito ingenti somme di denaro alla cosca gelese. In cambio, la mafia gli garantiva un regime di monopolio nella fornitura di inerti, imponendo i suoi servizi attraverso sovrafatturazioni.
Confiscati società, immobili, quote societarie e rapporti bancari
Tra i beni confiscati figurano una società operante nel settore della produzione di inerti, completa di cava e impianto di estrazione, due quote di partecipazione in altre società, nove immobili (tra cui una multiproprietà alle Isole Eolie), diversi rapporti bancari e un autocarro. Il valore complessivo dei beni confiscati ammonta a circa 2,2 milioni di euro.
Doppia confisca a Caltanissetta per evasione fiscale e appropriazione indebita
Nelle scorse settimane in due distinte operazioni, la Guardia di Finanza di Caltanissetta ha colpito duramente reati finanziari, eseguendo confische per un valore complessivo di oltre 300.000 euro. Due imprenditori nisseni sono finiti nel mirino delle autorità, uno accusato di evasione fiscale legata al commercio di bestiame e l’altro di appropriazione indebita di mezzi agricoli provenienti dalla Germania. Le operazioni, coordinate con la Procura della Repubblica, dimostrano l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrastare le frodi fiscali e recuperare i proventi illeciti.
Evasione fiscale per 190.000 euro
La Guardia di Finanza di Caltanissetta ha eseguito due confische nei confronti di due imprenditori nisseni, accusati rispettivamente di evasione fiscale e appropriazione indebita. I provvedimenti sono stati emessi dall’Autorità Giudiziaria locale a seguito di due distinti procedimenti penali. Nel primo caso, una verifica fiscale condotta su una società operante nel commercio di bestiame ha rivelato significativi indici di pericolosità fiscale. L’attività di intelligence, basata sull’incrocio dei dati provenienti dalle banche dati in uso al Corpo, ha portato alla luce l’evasione. La sentenza definitiva della Corte di Appello di Caltanissetta ha confermato che il rappresentante legale della società ha omesso il versamento di imposte dirette e IVA per un totale di circa 190.000 euro. Beni, disponibilità finanziarie e quote societarie sono state confiscate per tutelare la pretesa erariale.
Appropriazione indebita di mezzi agricoli
Il secondo provvedimento, di circa 130.000 euro, ha coinvolto un imprenditore agricolo nisseno che si era appropriato indebitamente di due mezzi agricoli in Germania, senza pagarli, per poi utilizzarli in Italia. La confisca di disponibilità finanziarie e quote societarie, fino a concorrenza del valore dei mezzi, è stata eseguita in seguito a una sentenza definitiva dell’Autorità Giudiziaria tedesca, divenuta esecutiva in Italia.
Contrasto alle frodi fiscali e recupero dei proventi illeciti
L’operazione della Guardia di Finanza di Caltanissetta, in sinergia con la Procura della Repubblica, evidenzia l’impegno del Corpo nel contrastare le frodi fiscali, in particolare l’evasione dell’IVA. L’obiettivo è privare i responsabili di condotte illecite dei vantaggi patrimoniali ottenuti, confiscando beni di valore equivalente ai proventi dei reati.






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