“In questi casi, nell’immediatezza, si tende a considerare serie le minacce”. Lo dice all’agenzia giornalistica Agi il procuratore generale facente funzioni di Caltanissetta, Antonino Patti. Parole che riguardano le minacce denunciate dall’avvocato Calogero Montante, legale d’ufficio del boss Matteo Messina Denaro. L’ex super latitante è imputato nel processo sulle stragi che si celebra a Caltanissetta in cui è accusato di essere uno dei mandanti. I riflettori si sono accessi dopo una denuncia contro ignoti presentata al commissariato di Canicattì.
Situazione da prendere come “seria”
“Sono un amico di Matteo, perché non lo vuoi difendere? Vuoi morire?”, e’ il contenuto della telefonata. Chiamata arrivata sabato scorso all’avvocato che nell’udienza del 9 marzo aveva comunicato l’intenzione di rinunciare all’incarico. “Sono delle situazioni – ha aggiunto Patti – in cui è chiaro che chi ha responsabilità di protezione tende a valutare la situazione come seria. Salvo poi magari essere smentito dalle indagini, come auspico, e scoprire che si tratti di un pazzo”.
Richiesta conferma ergastolo
Nel corso della sua requisitoria, il Pg ha chiesto per l’imputato, la conferma della condanna all’ergastolo. Carcere a vita che fu stabilito già in primo grado. Intanto le indagini sulle minacce ricevute dal penalista sono condotte dalla squadra mobile di Agrigento, coordinata dalla Procura. Gli inquirenti stanno passando al setaccio i tabulati telefonici.
Intanto alcuni fedelissimi rinviati a giudizio
Intanto proprio in questi giorni sono stati rinviati a giudizio davanti al tribunale di Marsala 8 dei 35 presunti mafiosi e fiancheggiatori coinvolti nell’operazione dei carabinieri “Hesperia”. Inchiesta che lo scorso 6 settembre ha scompaginato le famiglie mafiose di Marsala, Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, riportando in cella fedelissimi del boss Matteo Messina Denaro come il 67enne capomafia campobellese Francesco Luppino. Gli otto rinviati a giudizio sono Filippo Aiello, di 76 anni; Lorenzo Catarinicchia, di 41; Vito De Vita, di 45; Stefano Putaggio, di 49; Antonino Lombardo, di 70; Riccardo Di Girolamo, di 44; Nicolò e Bartolomeo Macaddino, di 62 e 58 anni, di Mazara del Vallo. La prima udienza del processo a Marsala è stata fissata per il prossimo 19 aprile.
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