Si è conclusa nel primo pomeriggio la protesta delle e associazioni dei disabili di Gela che a mezzogiorno hanno occupato la sala riunioni del Comune per protestare contro la decisione dell’amministrazione municipale di imporre un ticket a carico dei portatori di handicap per il trasporto comunale nel tragitto casa-lavoro.
La contestazione è scattata quando i diversamente abili hanno saputo che il contributo a loro carico era da calcolare
retroattivamente a partire dal febbraio del 2017, quando la giunta, su indirizzo del consiglio comunale, approvò l’apposita delibera. Ma le associazioni dei disabili hanno sempre sostenuto che nessuno aveva comunicato loro la nuova disposizione.
Il sindaco, Domenico Messinese, e l’assessore ai servizi sociali, Valeria Caci, sostengono che il servizio di trasporto casa-lavoro non è obbligatorio ma una scelta dell’amministrazione legata alla disponibilità di risorse comunali e dunque potrebbe essere sospeso se non ci sono fondi sufficienti.
E nel frattempo hanno proposto l’istituzione di un tavolo tecnico per un confronto permanente sulle disabilità.
L’avvocato Paolo Capici, presidente dell'”Associazione H” (disabile anche lui) accusa la giunta di saper trovare “i soldi
per feste e festini e per contributi a pioggia a società sportive e ricreative mentre non riesce a reperire 50 mila euro
per fare accompagnare un diversamente abile al lavoro”. Così ha deciso con gli altri di protestare fino a quando non verrà revocata la delibera sul ticket del trasporto.
Le associazioni di categorie, il sindaco, e l’assessore, torneranno ad incontrarsi per avviare un confronto al tavolo tecnico permanente istituito oggi nel corso del confronto tra le parti.
Commenta con Facebook